Walter Zalukar Consigliere Regionale del Gruppo Misto si sfoga in una nota: “Il numero di posti letto delle terapie intensive non è una mia personale questione di puntiglio, ma abbraccia tre questioni fondamentali:
1) La rispondenza a concrete esigenze di cura della popolazione al di là del COVID;
2) La determinazione delle zone gialla, arancione e rossa nella modulazione a colori nella pandemia in corso;
3) La correttezza istituzionale.
Ho inteso ancora interrogare la Giunta sulle terapie intensive perché i conti non tornano. Dall’analisi delle Delibere di Giunta che intervengono sulla materia (la DGR 1446 del 24 settembre 2021 e la DGR 1965 del 23 dicembre 2021) si evince che i posti letto di terapia intensiva previsti in FVG, conti alla mano sono 155. In particolare la DGR 1965 (l’ultima in senso cronologico) prevede 109 posti di terapia intensiva in dotazione (quindi meno dei 120 esistenti prepandemia) e 46 posti letto “attivabili”, quindi complessivamente 155 e non 175 come dichiarato tre settimane fa dal Presidente della Giunta e dall’Assessore alla Salute.
Oggi, in Aula mi si risponde che i posti letto sono 175 e che me ne devo fare una ragione.
Ritornando ai tre punti.
1) Ad oggi, i letti intensivi previsti in dotazione sono inferiori di numero a quelle prepandemia; poi mi si deve spiegare come, con la scarsità di personale attuale, si riescono ad attivare, magicamente, 46 posti letto ricordando che il posto letto ospedaliero non è costituito da un materasso, ma dal personale che opera intorno a questo “materasso”… tanto per capirsi.
2) Tutti ci auguriamo di uscire presto dalla pandemia e di abbandonare il sistema a colori, ma per il momento è ancora questo che determina chiusure e aperture.
3) La politica si muove su annunci, ma la Istituzioni agiscono con documenti ufficiali: questi dicono che i letti di terapia Intensiva, tra attivi e attivabili, sono 155.
In conclusione, io posso anche farmene una ragione come suggerito dall’Assessore alla Salute e credere che i posti letto intensivi siano 175, tuttavia, per parafrasare Galileo: “eppure sono 155”.