«Un piano c’è (1.000 carri ferroviari e 3.000 carrelli per 300 lavoratori dell’area produzione Wärtsilä), ma per poter partire con il progetto, il 1° luglio 2024, Msc ha posto alcune condizioni a Regione, autorità portuale, ministeri del Lavoro, delle Finanze e del Made in Italy. Forse si comincia a fare sul serio, noi ce lo auguriamo».
Così il segretario confederale UGL, Adelmo Barbarossa, che, insieme all’operatrice della segreteria nazionale UGL Metalmeccanici, Vittoria Buccarini, ha partecipato ieri al tavolo di confronto sulla crisi Wärtsilä Italia nella sede del Mimit.
Per il sindacalista «la cautela è d’obbligo, viste le precedenti vicissitudini. Ma ci sono alcuni aspetti importanti da riferire: sono stretti i tempi per definire l’accordo di programma, arrivare ad un’intesa chiara e condivisa e ad un accordo tra MSC e sigle sindacali sui tempi di integrazione del personale nella nuova realtà industriale e sugli aspetti retributivi e normativi legati al CCNL Metalmeccanici. Si sta lavorando anche ad una “road map” mirata al rispetto dei tempi per la partenza del progetto, compresa la consegna dei macchinari, e le attività di adeguamento delle aree che verranno liberate da Wärtsilä, interessate dal progetto industriale. Sono stati già definiti i prossimi incontri per l’accordo di programma, ai quali le sigle sindacali saranno spettatrici, mentre il 23 aprile, nel pomeriggio, è stata calendarizzata la prima riunione tra MSC e sindacati, al fine di chiarire tutti gli aspetti legati alla riallocazione di tutto il personale ex Wärtsilä, interessato al passaggio in MSC sul progetto dei carri ferroviari».
«L’UGL Metalmeccanici continuerà a vigilare e a proporre soluzioni per il futuro occupazionale di tutti i lavoratori interessati e, magari anche, creare ulteriori opportunità occupazionali con MSC o con altre realtà industriali, che intendano operare sul territorio Triestino», conclude Barbarossa.