Duro lo sfogo del famoso critico d’arte Vittorio Sgarbi, contro l’amministrazione triestina, rea di non aver a cuore la storia e i simboli della città (vedi caso dell’antico Caffè Pirona, frequentato da James Joyce), e di non aver voluto promuovere una mostra estremamente bella e interessante come quella delle “Stanze Segrete di Vittorio Sgarbi” al Salone degli Incanti.
“Mi pento di aver portato la mostra con le opere della mia collezione privata a Trieste”. Lo dice in un videomessaggio su Facebook Vittorio Sgarbi, deluso dalla promozione dell’esposizione “Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi”, che si concluderà nei prossimi giorni. “Non farò mai più nulla per Trieste – aggiunge Sgarbi -. Sono costretto a fare pubblicità io a qualcosa che era compito dell’amministrazione della città promuovere: mi sono sbagliato, non dovevo fidarmi”.
Il critico accusa il Comune di non aver fatto abbastanza per attrarre visitatori. Un attacco verso l’amministrazione guidata da Roberto Dipiazza che Sgarbi aveva sostenuto durante la campagna elettorale del 2016. “Il Comune – sostiene Sgarbi – porta capolavori di arte italiana e non lo comunica a nessuno. Possibile che Trieste sia un luogo così disperato in cui le cose di buon senso non si fanno? Città bellissima, città struggente, amministrata da gente che non ha sentimento, non ha passione, non ha cuore”.