SAP TRIESTE: “VERTICE TRILATERALE: BENE GLI INCONTRI, SI METTA MANO SULLE FORZE IN CAMPO”
L’ampliamento del dialogo ministeriale agli altri paesi dei Balcani occidentali, che saranno invitati al prossimo vertice, il 21 e 22 marzo a Brdo pri Kranju (Slovenia), fa ben sperare che continui e si allarghi il dialogo su un tema, quello della Rotta Balcanica, dimenticato e sottovalutato per troppi anni dai precedenti esecutivi.
Il tema è di interesse internazionale e va affrontato in modo collegiale dagli Stati direttamente ed indirettamente coinvolti da tale fenomeno.
Gli effetti ed i risultati della chiusura di Schengen sono chiari e sono stati illustrati direttamente dal Ministro dell’Interno Piantedosi e dai Ministri dell’Interno della Croazia e della Slovenia.
È chiaro che per poter effettuare la sospensione di Schengen è stato messo in atto un dispositivo di uomini e mezzi che al momento è temporaneo e dedicato al controllo in questa determinata situazione.
I risultati conseguiti indicano che questo territorio, proprio per la sua posizione geografica e il fenomeno legato ai flussi migratori irregolari provenienti dalla Rotta Balcanica, necessita di un’implementazione di uomini e strutture in forma permanente.
In sostanza le piante organiche previste per la Polizia di Frontiera ed i controlli di retro-valico in regime di accordo di Schengen è del tutto insufficiente e andrebbe rivisto in considerazione di quanto accade nell’area balcanica.
Stesso discorso vale per l’Ufficio Immigrazione della Questura di Trieste che deve evadere tutte le pratiche ordinarie connesse ai cittadini stranieri e quelle relative ai rifugiati, con un numero non adeguato di agenti.
Inoltre, serve un piano per rivedere la logistica sia della Polizia di Frontiera, che quella dell’Ufficio Immigrazione, che è evidente non possono più reggere tale mole di lavoro negli ambienti ora a disposizione.
Quando cesserà la sospensione del trattato di Schengen, servirà che gli organici e gli uffici dedicati al fenomeno dell’Immigrazione abbiano gli operatori necessari e luoghi idonei dove poter trattare le pratiche di Polizia del caso.
Servirà poi prevedere per il futuro di disporre nell’immediato di strutture più adeguate a poter effettuare i controlli sui valichi nel caso di una nuova sospensione del trattato di Schengen.
Lorenzo Tamaro – Segretario Provinciale SAP
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