Varcare le frontiera: La Trieste dello Scorpione
Giovedì 14 novembre 2024 alle ore 18.30 al DoubleRoom, in via Canova 9, e sabato 16 novembre alle ore 18 al Cavò in via San Rocco, due nuovi eventi del progetto realizzato con il Bando 900 della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Dal 1946 al 1952 a Trieste fu attiva La Galleria dello Scorpione. Fondata in aprile da Dino Dardi, Marcello Mascherini e Federico Righi ebbe la sua prima sede nell’appartamento di Dardi in via della Ginnastica 52.
Ma sarà nella nuova sede di via San Spiridione 12b, inaugurata a settembre, che prenderà avvio una programmazione intensa e coraggiosa con la direzione di Frida Goldstein de Tuoni (Samos, 1918 – Trieste, 1997).
Il progetto Varcare la frontiera: La Trieste dello Scorpione che Cizerouno promuove grazie al finanziamento del Bando 900 della Regione Friuli Venezia Giulia, vuole raccontare le vicende di questa galleria e restituire al pubblico alcune immagini e suggestioni della città in quegli anni difficili dal punto di vista politico ma vivacissimi dal punto di vista culturale.
Giovedì 14 novembre 2024 alle ore 18.30 al DoubleRoom in via Canova 9, una preziosa anteprima con La Galleria dello Zodiaco. Un omaggio a Ossi Czinner, Fiore de Henriquez, Maria Lupieri a cura di Massimo Premuda.
Tre artiste che ebbero modo di frequentarsi e incontrarsi negli anni del dopoguerra a Trieste sia alla Galleria dello Scorpione (Czinner e Lupieri) che alla Galleria della Strega (Lupieri e de Henriquez). In questa mostra è il tema dell’onirico, dell’irrazionale e dell’esoterico – che dominò la vita quotidiana anche ad altissimi livelli nell’Italia del dopoguerra con cartomanti e veggenti – che accomuna le tre artiste. Tre racconti paralleli, attraverso opere originali, lettere, filmati e immagini d’epoca.
La mostra è visitabile fino al 21 dicembre 2024 (da giovedì a sabato dalle 17 alle 19).
Sabato 16 novembre 2024 alle ore 18 al Cavò in via San Rocco 1, in Cavana, si inaugura la mostra La Trieste dello Scorpione.
Si parte dal racconto della Galleria dello Scorpione, attraverso materiali esposti per la prima volta, e di alcuni suoi protagonisti e protagoniste per poi allargare lo sguardo sulle vicende – piccole curiosità di cronaca, grandi eventi politici e vita quotidiana – di Trieste tra il 1946 e il 1952.
Come le pagine dei rotocalchi dell’epoca le pareti del Cavò si presentano fitte di straordinarie immagini in bianco e nero, realizzate da Mario Magajna che ci raccontano di anni intensi, drammatici, di strade affollate e grandi passioni e – come spesso avviene negli scatti del fotoreporter del «Primorski dnevnik» – di inattesa poesia.
La mostra è visitabile fino al 21 dicembre 2024 (da giovedì a sabato dalle 17 alle 19).
La Trieste dello Scorpione vuole essere un omaggio ad una realtà culturale della città poco conosciuta ma che ebbe un ruolo importante nel volersi porre come ponte tra la cultura italiana – con contatti a Milano e Venezia – e quella slovena e dell’Est Europa e internazionale.
Allo stesso tempo si vuole ricordare e valorizzare la figura di una donna, Frida de Tuoni, una delle pochissime a dirigere una galleria d’arte contemporanea in quegli anni e di alcune artiste che iniziarono il loro percorso espositivo nella Trieste ancora sospesa tra Est e Ovest: Ossi Czinner, Fiore de Henriquez e Maria Lupieri.
Attingendo a materiali di vari archivi pubblici e privati, fototeche e grazie alla disponibilità di alcuni collezionisti e alla collaborazione di molti esperti e ricercatori il progetto si articola in due eventi espositivi multimediali, una serie di tour turisitico culturali, degli incontri di approfondimento e una pubblicazione finale.