In occasione del ventennale, il grande festival celtico di Trieste sfida il coronavirus e con tutte le difficoltà organizzative decide di non mancare all’appuntamento in questo disgraziato 2020. Lo fa con qualche mese di ritardo, ma questo non è un problema per nessuno. Questa manifestazione, ormai ben radicata nel tessuto cittadino, porta sempre molta allegria, musica, ballo, divertimento e le immancabili bevande nordiche come le birre irlandesi e l’idromele. Quest’anno però, dove la crisi ha spianato i portafogli di molti triestini, è scoppiata la polemica sul prezzo delle birre, e dall’odiatissima voce “cauzione sul bicchiere”.
L’organizzazione dell’evento non ci sta, e la portavoce replica così alle accuse:
“Rispondo a nome dell’organizzazione del Triskell sulle infinite polemiche che ci stanno diffamando per i prezzi al Triskell e sulla scritta “cauzione” dovuta a un errore di impostazione della ditta che noleggia le casse. I bicchieri non sono su “cauzione” infatti sono bicchieri “Ricordo del Ventennale” (quelli da 3 euro), con cordino e clip da portarsi a casa!!! e sono il gadget del Festival creati assieme alle magliette e alle borse per l’occasione! Sui pannelli esposti ai pub e al ristorante, è scritto chiaramente il costo delle due opzioni: compostabile (1€) o del Ventennale (3€), e che si paga una sola volta, pagando poi solo le ricariche, a prezzo oltretutto abbassato rispetto l’anno scorso (erano tutte a €6)! Lo scontrino NON è fiscale perché è di Associazione sportiva dilettantistica. La ditta che noleggia le casse ha scritto erroneamente “cauzione”, nonostante gli sia stata inviata la direttiva di scrivere “bicchiere compostabile” e “bicchiere ventennale”, cosa che da stasera apparirà sugli scontrini perché a quanto sembra, le spiegazioni sul funzionamento date a voce dal palco ogni sera e i grandi pannelli informativi rigidi con tutte le indicazioni di come funziona con i bicchieri, non li legge nessuno (!), salvo poi contestare la scritta cauzione sullo scontrino piccolo. Le birre, costano 1.50 in meno che al pub (una Guinness in pub costa 7 euro!), e sono birre originali fornite dalla ditta “xxxxx”, la stessa ditta che fornisce i pub del FVG e importate dall’estero. Quindi, chi dice che siamo ladri (1.50 in meno che al pub) e che le birre sono “acqua” (non è vero), di in quanto sono le stesse che trovate ai pub: Guinness, Kilkenny Cream e Harp!
E per finire, visto che tutto questo casino è successo per 1 miserabile euro di “cauzione” che cauzione non è, abbiamo chiamato la ditta di Udine che correggerà la scritta sbagliata in “bicchiere comp” e “bicchiere XX”, altrimenti qualsiasi denuncia andrebbe a loro che hanno impostato la scritta per errore!
Faccio ancora presente, al di là di tutto questo malumore per niente (già abbiamo le nostre mille problematiche con il Covid e gli “xxxxxxx” che non vogliono indossare la mascherina quanto entrano, che mancava ora questa chicca che ha scatenato l’inferno. Per chi ancora scrive, che i prezzi del mangiare sono cari (non li facciamo noi ma il catering), ricordo che il Festival ha ingresso GRATUITO (!) inclusi i tutti i concerti di artisti internazionali, oltre alle centinaia di attività in area! Spero di aver chiarito una volta per tutte la questione”