Ha suscitato molta irritazione in Italia il mancato rinnovo del taglio delle accise sulla benzina. Il provvedimento, voluto da Draghi, aveva un termine e non è stato riproposto dall’attuale governo romano. Clamorosamente, il conseguente rincaro del carburante ha destato tra la gente maggior preoccupazione di quello delle bollette dell’energia elettrica e del gas. I mezzi privati di locomozione sono considerati più importanti del riscaldamento casalingo, nella mente degli italiani. Fenomeno questo che non ha toccato la nostra città, confinante con la vicina Slovenia, dove i prezzi alla pompa sono sempre minori anche considerando lo sconto regionale. Questo periodo di crisi profonda dell’economia ci ha fatto riflettere sulle priorità delle famiglie, la maggior parte delle quali pensa che il fondo non è stato ancora toccato.
Sarà recessione economica nel 2023? E in quali paesi? Iniziamo con alcuni numeri diffusi negli ultimi giorni, che abbiamo scelto come significativi dello stato dell’economia globale.
INFLAZIONE USA
+6,5%
Dato di dicembre. Variazione annuale
INFLAZIONE ITALIA
+11,6%
Dato di dicembre. Variazione annuale
CRESCITA GLOBALE
+1,7%
Stima Banca mondiale, in calo rispetto al +3% di giugno
PIL ITALIA 2023
+0,4%
Stima Istat
Dopo un 2021-22 con un deciso rimbalzo del PIL, post lockdown, e il ritorno alla normalità economica, le tre locomotive globali – Stati Uniti, Unione europea e Cina – si sono ingolfate e lo spettro della recessione per il 2023 aleggia su gran parte del mondo.
La crescita e la produzione industriale sono previste in incremento nei prossimi anni in gran parte del mondo, salvo qualche ormai nota eccezione: ovviamente la Russia, ma anche Germania e Stati Uniti.
I dati di FactSet, che raccoglie le stime di diversi broker, sul 2023 si aggiornano al ribasso. Per l’Italia la barra inizia a essere rossa, seppur lieve. Negativa anche la produzione industriale, al pari di altri paesi europei.
L’Fmi vede invece un 2023 di recessione per Italia e Germania, con una contrazione, rispettivamente, dello 0,2 e dello 0,3%. Crescita frenata per l’Eurozona, ma anche per Stati Uniti e Cina.
La Commissione europea stima pil +0,3% per l’Italia nel 2023, esattamente come il governo italiano nella Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef). L’Istat, nell’ultima previsione, vede per il 2023 +0,4%.