MOMENTO COMPLICATISSIMO PER GLI ALABARDATI, MA SE NE PUÒ VENIRE FUORI
Era il 24 agosto quando un 3-0 con l’Arzignano aveva illuso tutti e fatto pensare che ci sarebbe potuto aspettare qualcosa di diverso e di differente. Invece, con il senno di poi, si è trattato di un qualcosa che può essere definito come la più semplice, chiara ed evidente delle illusioni. Può davvero esser descritto così, senza perdersi in fronzoli e troppi giri di parole, l’inizio di stagione della Triestina. Perché quella, a oggi, è stata l’unica vittoria stagionale. E, quando si è arrivati a novembre, questo non può certo essere un qualcosa di positivo. Anzi è più che lecito preoccuparsi e cercare di capire come si possa uscire dal tunnel. O quantomeno provare a farlo.
In realtà, per quanto possa sembra contradditorio e folle pensarlo, il pareggio ottenuto con la Pro Patria può essere un punto di partenza. Un punto ottenuto in trasferta può portare, almeno per un po’ e cercando di essere ottimisti, a vedere il bicchiere mezzo pieno, soprattutto quando si ha così tanta necessità di smuovere una classifica che piange, visto l’ultimo posto. Il non aver subito gol fa capire come mister Clotet, terzo tecnico stagionale dopo Santoni e Marino, stia pian piano riuscendo a trovare la quadra dal punto di vista difensivo. E questo non è certo cosa da poco. Si può dire che lo spagnolo, arrivato tra lo scetticismo generale, stia invece pian piano riuscendo a incidere e a far vedere la sua mano. Certo non si può negare che la Triestina sia a dir poco sterile dal punto di vista della manovra offensiva. Perché sì, qualcosa in più, rispetto alle scorse settimane si riesce a creare, con una squadra più volenterosa e determinata, ma ancora non basta. A mancare dunque è la cattiveria sotto porta. E senza quest’ultima difficilmente possono arrivare i tanti agognati tre punti.
Parlando di singoli, sta salendo di livello Roos, visto che l’estremo difensore fa quasi sempre parate salva risultato. Inizia a funzionare la catena di destra, formata da Germano e Attys. In attacco ci si aspetta molto da Kiyine, Il marocchino ha tecnica e capacità balistiche, ma serve più cattiveria. Un suo cambiamento di mentalità sarebbe un segnale importante.
Per concludere si può dire che, il supporto dei tifosi, nonostante le difficoltà e i risultati a dir poco negativi, non è mai mancato. E questo è sicuramente un aspetto importante, perché permette di lavorare sì tra mille difficoltà, ma convinti dell’appoggio della piazza. Manca quella vittoria che può davvero rappresentare la svolta e far partire un altro campionato. D’altronde, vedendo la classifica del Girone A di Serie C, si nota, al di là della fuga in vetta del Padova, sempre più dominante nel derby tutto veneto con il Vicenza, che, se si guarda alla zona salvezza e play-out, le distanze siano comunque ancora minime. Potrebbero bastare una serie di risultati positivi per rimettersi in corsa. Certo, il tempo degli errori è davvero finito. Ma tutti sembrano averlo capito fin troppo bene. Ora servono i fatti.