Il sindaco Dipiazza era contrario a nuovi dispositivi di controllo, ma gli episodi dell’ultimo week-end hanno imposto il punto di vista dei commercianti che pagheranno un servizio di vigilanza privato.
Non saranno assistenti civici, ma vigilantes. Alla fine anche il sindaco Dipiazza si è arreso: in via Torino, cuore della vita notturna triestina, da venerdì i locali pagheranno delle guardie per vigilare sulla “movida”. Non solo nello spazio di bar e paninoteche, ma anche sul suolo comunale antistante dove i ragazzi consumano bevande per asporto oppure portate da casa. Il sindaco aveva chiesto un ritorno alla normalità graduale, senza troppi controlli, cercando di responsabilizzare i giovani. Strategia che ha funzionato soltanto in parte visto che dopo mezzanotte, in entrambi i weekend post-lockdown si sono verificati assembramenti di persone sprovviste di mascherina e soprattutto, nella notte tra venerdì e sabato, una maxirissa. L’episodio comunque è avvenuto con i locali che stavano chiudendo.
Un tutti contro tutti tra teenager che preoccupa il prefetto di Trieste Valerio Valenti, che teme che questi episodi – che nulla avrebbero a che vedere con questioni di controllo del territorio tra bande rivali – possano diventare più frequenti nel momento in cui i giovani hanno meno sfoghi come scuola e sport.
Mercoledì presiederà il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, dove verranno definite le linee di intervento. La priorità rimangono comunque le misure anti covid, con i vigilantes che non avranno nessun potere sanzionatorio ma che potranno segnalare situazioni non consone alle forze dell’ordine come spiega nel servizio l’assessore comunale alla Polizia locale e sicurezza Paolo Polidori.
Difficile si arrivi alle transenne vere e proprie, men che meno a un’area recintata con un contapersone, per motivi di sicurezza. Il debutto dei “buttafuori” dovrebbe avvenire già venerdì sera. (RaiNews)