I primi voli commerciali dall’aeroporto di Trieste riprenderanno dal 19 giugno, ma al momento non è previsto il collegamento con due scali strategici, Roma e Milano. Per la capitale sono attese novità a luglio.
Pochi spiragli, invece, per il capoluogo lombardo. Da metà giungo si volerà per Napoli e Catania, mentre a luglio partiranno nuovi collegamenti per Palermo, Lamezia Terme e Olbia con il vettore Volotea e ricominceranno i voli Ryanair per Londra, Valencia e Cagliari.
Oggi si è svolta l’assemblea dei soci del Trieste Airport, a cui ha preso parte l’assessore regionale alle Finanze e partecipate Barbara Zilli. L’esercizio 2019 si è chiuso con un utile pari ad euro 2.359.286, in aumento rispetto all’esercizio 2018 e un traffico del +1,3 per cento. Zilli ha espresso la necessità di un chiarimento sulle sorti dello scalo in relazione all’emergenza coronavirus. Il presidente di Trieste Airport Antonio Marano ha evidenziato che la flessione del traffico questo anno sarà particolarmente importante. Ha chiesto supporto del territorio, in particolare sul progetto di sviluppo dell’attività nel settore croceristico e sul progetto di Rfi per la velocizzazione della linea di collegamento con Venezia.
La riapertura – ha aggiunto – dovrà essere accompagnata da un marketing territoriale mirato, in cui l’azione di PromoTurismo Fvg sarà fondamentale. Per non perdere il vantaggio di un’infrastruttura all’avaguardia – ha commentato il responsabile Economia del Pd Fvg Renzo Liva – bisogna però impegnarsi a fondo per riconquistare le relazioni con Roma e Milano: quelle destinazioni devono tornare a qualificare il nostro aeroporto e tutto il Friuli Venezia Giulia, che ormai gravita sempre più su Venezia”.