IN CONCERTO NEL DUOMO DI PORDENONE LA “MESSA PER LA PACE” DELL’ACCADEMIA MUSICALE NAONIS
sabato 7 gennaio alle 20.45 nel Duomo-Concattedrale di San Marco l’esecuzione dell’opera composta nel 2000 da Karl Jenkins dal titolo “The Armed Men” ovvero “A Mass for Peace”, dedicata allora alle vittime del conflitto in Kosovo e purtroppo ancora di attualità nel denunciare gli orrori di tutte le guerre
con l’Orchestra dell’Accademia Naonis, i Cori Vincenzo Ruffo di Sacile, Ensemble Armonia di Cordenons, Insieme Vocale Città di Conegliano e Accademia Tetracordo di Vittorio Veneto, maestro direttore Alberto Pollesel
FOTO: concerto THE ARMED MAN – tour di Natale 2022
Un inizio d’anno in musica, per auspicare una nuova alba di pace e fratellanza tra i popoli, sabato 7 gennaio alle 20.45 nel Duomo-Concattedrale di San Marco a Pordenone, dove risuonerà la grandiosa partitura del compositore gallese Karl Jenkins “The Armed Men” ovvero “A Mass for Peace”, una “Messa per la Pace” nota ed eseguita in tutto il mondo, che l’Accademia Musicale Naonis ha scelto per i suoi tradizionali Concerti del periodo natalizio.
Realizzata grazie al sostegno dalla Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli, del Comune di Pordenone e della Parrocchia del Duomo-concattedrale cittadino, la produzione vedrà impegnati, insieme all’Orchestra della Naonis, i gruppi vocali Corale Vincenzo Ruffo di Sacile, Ensemble Armonia di Cordenons, Insieme Vocale Città di Conegliano e Accademia Tetracordo di Vittorio Veneto, con la voce narrante di Simonetta Zanchettin e i solisti Annagiulia Bonizzato, Claudio Sonego e Fiorella Zanchetta, diretti dal maestro Alberto Pollesel.
“The Armed Man – a Mass for Peace”, scritta da Jenkins nel 2000 su commissione del Royal Armouries Museum per le celebrazioni del millennio, prende il nome da una omonima “chanson” medievale del XIV secolo, una melodia divenuta in breve molto popolare e ripresa in diverse opere musicali. Ricca di contrasti ed effetti di notevole impatto emotivo, l’opera guida un percorso intimo che porta a vivere in prima persona la drammaticità della guerra, dagli esordi alle sue tragiche conseguenze, cui fa seguito l’anelito alla rinascita, per un nuovo mondo di pace. Passato oltre un ventennio dalla scrittura di questa pagina, che Jenkins volle dedicare alle vittime della guerra nel Kosovo, restano purtroppo d’attualità gli orrori dei conflitti che in molte parti del mondo, anche a noi molto vicine, coinvolgono popoli e nazioni. Oggi più che mai dunque il concerto vuole lanciare un accorato appello alla speranza, grazie al potere della musica e del canto.
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