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Terza Terra: Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte a Villa Manin

Dal 26 maggio e fino al 31 dicembre 2024 Villa Manin di Passariano ospiterà una mostra nella residenza dogale, con alcuni capolavori del maestro Pistoletto in dialogo con programmi di collaborazioni con il territorio e con opere di selezionati artisti provenienti dall’Italia e dall’estero oltre che dalla regione, che ne interpretano la dimensione etica e sociale.

L’esposizione sarà accompagnata da un programma di incontri denominato “Arte della Demopraxia”, che prevede il coinvolgimento di organizzazioni pubbliche e private, esponenti del mondo produttivo e agricolo, rappresentanti delle istituzioni e della cultura.

Nel percorso espositivo anche il “Terzo paradiso”, simbolo ideato da Pistoletto a esprimere l’intreccio equilibrato tra l’artificio e natura, che sarà realizzato nel parco della residenza dogale in forma botanica.


Terza Terra: Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte a Villa Manin
Codroipo (Udine)
dal 26 maggio al 31 dicembre 2024

Terza Terra è un progetto artistico articolato che prevede una mostra nella residenza dogale dove saranno esposti alcuni capolavori di Michelangelo Pistoletto in dialogo con opere di undici artisti italiani e stranieri, che mettono anch’essi al centro del loro lavoro una dimensione etica e sociale.

Mappamondo (Oggetti in meno 1965/ 1966), 1966-2016, Villa Manin (foto Stefano Bergomas)

Mappamondo (Oggetti in meno 1965/ 1966), 1966-2016, Villa Manin (foto Stefano Bergomas)

È previsto un fitto programma di incontri aperti al pubblico, invitato a riflettere sulle nuove opportunità di intendere l’arte e sul ruolo dell’espressione artistica nella trasformazione della società e del territorio.

Nel percorso espositivo anche il “Terzo paradiso”, simbolo ideato da Pistoletto a esprimere l’intreccio equilibrato tra artificio e natura, che sarà realizzato in forma botanica nel parco della residenza dogale.

Villa Manin di Passariano - Peschiera Ponente Erpac FV

Villa Manin di Passariano – Peschiera Ponente Erpac FVG

Villa Manin di Passariano (Udine), 15 maggio 2024 – Alcune tra le opere più importanti del maestro Michelangelo Pistoletto, uno dei più celebri artisti italiani, tra cui Quadri specchianti, Venere degli stracci, Sfera di giornali, il Metro cubo d’infinito, entreranno in dialogo con le creazioni di artisti provenienti dalla regione, dall’Italia e dall’estero, invitati a confrontarsi attraverso il proprio lavoro con le istanze di trasformazione etica e sociale proprie dell’opera del maestro. Sarà questo il cuore della mostra “Terza Terra”, che dal 25 maggio 2024 e per tutto il resto dell’anno trasformerà Villa Manin di Passariano (Udine), in una nuova tappa di Cittadellarte, la cittadella ampia come un piccolo paese cui Pistoletto ha dato vita a Biella, la sua città natale.

Terzo Paradiso a Villa Manin

Terzo Paradiso a Villa Manin

L’esposizione, realizzata con la curatela di Guido Comis, direttore di Villa Manin per l’Erpac (Ente regionale per il patrimonio culturale), in collaborazione con Paolo Naldini direttore di Fondazione Cittadellarte, porterà nell’ex residenza dogale lo spirito autentico della cittadella, luogo di confronto di altri artisti con i temi dell’opera del maestro, di dibattito sull’etica della produzione, spazio di socialità e condivisione con le realtà del territorio. “La presenza delle opere di Michelangelo Pistoletto a Villa Manin – spiega il curatore Guido Comis – sarà l’occasione per fare di Passariano un luogo di creazione, di confronto e di sperimentazione sul modello di Cittadellarte, ma soprattutto di coinvolgimento di tante diverse anime della regione. Le immagini delle opere esposte e realizzate, ma anche le idee che emergeranno dai dibattiti e dagli incontri che si terranno nel corso dei mesi – aggiunge – saranno raccolte in una pubblicazione. Più che un catalogo tradizionale, si tratterà del diario di un viaggio verso nuove opportunità di intendere l’arte e il suo ruolo nella società”.

Ritratto  di Michelangelo Pistoletto (foto  Pierluigi Dipietro)

Ritratto di Michelangelo Pistoletto (foto Pierluigi Dipietro)

Saranno, dunque, le opere stesse di Pistoletto esposte a Villa Manin a dettare i temi di confronto e di dibattito: società, moda, politica, educazione, cibo e agricoltura. “I Quadri specchianti – specifica Guido Comis – permetteranno ai visitatori di entrare in relazione con i personaggi delle opere e di condividerne le situazioni sociali, la Sfera di giornali introdurrà i temi della politica e della comunicazione, la Venere degli stracci rappresenterà il trait d’union con la moda”.

Venere degli stracci 1976– 2014 – cemento, smalto, stracci 190 x 240 x 140 cm, Villa Manin (foto Stefano Bergomas)

Venere degli stracci 1976– 2014 – cemento, smalto, stracci 190 x 240 x 140 cm, Villa Manin (foto Stefano Bergomas)

“Il Terzo Paradiso – scrive Michelangelo Pistoletto – è la fusione fra il primo e il secondo paradiso. Il primo è quello in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana, fino alle dimensioni globali raggiunte oggi con la scienza e la tecnologia. Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura, è il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. A tale fine occorre innanzi tutto ri-formare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune”.

L’esposizione sarà accompagnata da un programma di incontri denominato “Arte della Demopraxia”, che prevede il coinvolgimento di organizzazioni pubbliche e private, esponenti del mondo produttivo e agricolo, rappresentanti delle istituzioni e della cultura. Villa Manin sarà dunque luogo di esercizio della demopraxia, neologismo coniato a Cittadellarte per definire il processo di trasformazione sociale attraverso il coinvolgimento diretto di tutte le associazioni e i gruppi di lavoro di un territorio. In particolare, per la selezione degli artisti chiamati a dialogare con i temi e le istanze rappresentative delle opere di Pistoletto (tra i quali Ryts Monet, Caretto – Spagna, Collettivo Robida, Luigi Coppola, Chiara Sgaramella, Noor Abed, Nico Angiuli, Tiziana e Isabella Pers, PLoT (2021 – Colette Lewis, Maryln Lennon, Elinor River, Michele Spanghero) Villa Manin ha collaborato con il comitato curatoriale di Unidee, Residency Program (il programma ultraventennale di residenze di Cittadellarte) composto da Juan E. Sandoval, artista COL, Andy Abbot, curatore U.K., Alessandra Saviotti (curatrice) e Beatrice Catanzaro (artista), mentre per il programma di incontri che accompagneranno la mostra la collaborazione è stata con Giacomo Bassmaji.

“Il contenuto di questa proposta espositiva si intreccia mette insieme in modo organico e innovativo tre strati di contenuto ciascuno di grande interesse – evidenzia il direttore Paolo Naldini – : si parte dalle opere di Michelangelo Pistoletto come suggestioni e indicazioni di un percorso artistico di ricerca dal ‘900 a oggi articolato in “stanze”; quindi una selezione di pratiche artistiche che affrontano gli stessi temi o “istanze” scelte sul territorio del Friuli Venezia Giulia, attraverso la rete di relazioni di Erpac – Villa Manin e dal network degli alumni di Unidee Università delle Idee International Residency Program avviato a Cittadellarte nel 1999; e infine un terzo strato di dispositivi innovativi di attivazione del territorio e delle sue comunità a partire dalla mostra come motore di ingaggio e possibilità di trasformazione. In buona sostanza – conclude Naldini – la mostra si innesta su un lavoro collettivo di costruzione, ricerca e realizzazione sviluppato da Cittadellarte in questi 25 anni, un quarto di secolo di produzione e ricerca artistica volta alla trasformazione sociale, oggi riconosciuta anche come una delle pratiche dell’arte contemporanea più urgenti e significative”.

Gli incontri organizzati intorno al percorso espositivo si terranno in un’arena temporanea realizzata con materiali ecologici e riciclabili nel salone centrale della villa, progettata e costruita dagli studenti dell’ISIA Roma Design di Pordenone, sotto la guida dei loro docenti. “Il lavoro collaborativo dell’istituto – conclude Comis – incarnerà lo spirito promosso da Cittadellarte e della demopraxia stessa: l’arena sarà il frutto del confronto di idee e il contributo manuale di una comunità, in questo caso di studenti e docenti”.

Terza Terra

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