“Parlami d’amore. Quando la radio cantava la vita” – un viaggio musicale nella storia italiana al Teatro Orazio Bobbio di Trieste
di Costanza Diquattro
con Mario Incudine e con l’orchestra del Accademia Musicale Naonis di Pordenone
direzione Maestro Valter Sivilotti
pianoforte e fisarmonica Antonio Vasta
suono Pino Ricosta
scene Paolo Previti
regia Pino Strabioli
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con ASC Production
Il Teatro Orazio Bobbio di Trieste è pronto ad accogliere, il 26 marzo alle ore 20.30, un evento speciale in occasione dei 100 anni della Radio Italiana: “Parlami d’Amore. Quando la Radio Cantava la Vita”, uno spettacolo che ripercorre la straordinaria evoluzione della musica italiana tra il 1918 e il 1940. La nascita delle radio contribuì ad ampliare il pubblico degli ascoltatori e a diffondere sensibilmente la musica all’interno delle case italiane. Con questo spettacolo, e con il racconto di alcuni dei pezzi più belli di quegli anni, va in scena non soltanto uno spaccato di storia della musica italiana ma soprattutto uno spaccato di “storia patria”, poiché la musica, da sempre, è il paradigma di una nazione e di un pensiero.
Lo spettacolo, scritto da Costanza Diquattro e diretto da Pino Strabioli, con Mario Incudine come protagonista, accompagnato dall’Orchestra dell’Accademia Musicale Naonis di Pordenone diretta dal Maestro Valter Sivilotti e da Antonio Vasta al pianoforte e alla fisarmonica, è un omaggio alla canzone degli anni Venti e Trenta, un repertorio poco battuto, ricco di fascino e di bellezza.
“Parlami d’Amore” non è solo un concerto, ma un vero e proprio viaggio nella storia d’Italia. Attraverso le canzoni più belle di quegli anni, lo spettacolo racconta un’epoca di grandi cambiamenti, in cui la radio divenne il principale mezzo di propaganda fascista, ma anche uno strumento di diffusione della musica nelle case degli italiani.
Da un lato, la musica fomentata dal fascismo, con i suoi sentimenti patriottici e lacrimosi, dall’altro, la musica d’oltreoceano, brillante e ironica, che si diffondeva sottobanco, come lo swing e il jazz. La musica come specchio di un’epoca: l’Italia canticchiò per vent’anni “Giovinezza”, ma all’alba del ’45 tuonò convinta “Bella ciao”.
Mario Incudine, con la sua verve e capacità istrionica, condurrà il pubblico in questo viaggio emozionante fatto di musica e parole, di tenerezza e di ironia, di amarcord e di aneddoti. Sotto la guida di Pino Strabioli, artista da sempre sensibile al teatro canzone, lo spettacolo vuole essere anche un omaggio alla canzone d’autore di quegli anni, con testi modernissimi, melodie indimenticabili e armonie ardite.
Biglietti anche su vivaticket, informazioni: 040.948471; contrada@contrada.it; www.contrada.it e App Contrada