LA MOSTRA “HISTRI IN ISTRIA” E GLI EVENTI COLLATERALI
Scoprire Antiche Civiltà: il ruolo dell’archeologia nel turismo
Martedì 12 marzo 2024 – ore 17.30, alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich, Trieste
Come fa un luogo a mantenere la sua identità? Ci riesce quando i legami con il suo passato, la sua storia e la sua cultura, con ciò che sono state e hanno rappresentato le civiltà che ci hanno preceduto, vengono preservati e tramandati. In questo processo, l’archeologia, che ricerca e studia le testimonianze dell’antichità per farci conoscere e interpretare il nostro passato, gettando nuova luce sul presente, è insostituibile. Questo – in estrema sintesi – il tema della conferenza “Scoprire Antiche Civiltà: il ruolo dell’archeologia nel turismo” in programma martedì 12 marzo, alle ore 17.30, alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich, che vedrà alternarsi come relatrici Angela Borzacconi, funzionario archeologo del Ministero della Cultura e Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cividale e Nadia Pasqual, giornalista e professionista di marketing e comunicazione con importanti esperienze nel settore turistico. Tra i temi, il valore del riconoscimento Unesco, la valorizzazione culturale dei siti archeologici, il ruolo dei musei oggi, il rapporto tra archeologia, musei, comunità, identità; la collaborazione in atto tra istituzioni ed esperti di archeologia italiani e croati, che trova conferma con la mostra sugli Histri.
La conferenza è organizzata nell’ambito della mostra “Histri in Istria” realizzata dalla Comunità Croata di Trieste/Hrvatska Zajednica u Trstu insieme al Museo Archeologico dell’Istria/Arheološki Muzej Istre u Puli, in coorganizzazione con il Comune di Trieste e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione CRTrieste (aperta al pubblico fino al 1 aprile 2024, da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 17.00).
“Mostre come quella dedicata agli Histri in Istria in corso al Museo Winckelmann” – afferma Nadia Pasqual – “svolgono la stessa funzione, con alcune prerogative rispetto a un sito archeologico o a un museo. Senza queste iniziative, quanti di noi avrebbero avuto modo di scoprire più a fondo la storia e la cultura di questo popolo che ha dato il nome a un territorio, l’Istria, che spesso attraversiamo da turisti, senza soffermarci a indagare il suo passato arcaico? I reperti restituiscono la loro vita quotidiana e ci fanno capire molto della loro cultura materiale, ma anche del loro sistema di valori, delle loro credenze e dell’organizzazione sociale. Abbiamo quindi un’iniziativa che oltre ad attrarre visitatori culturali nei luoghi in cui viene allestita, ci fornisce una nuova visione di un territorio che d’ora in poi guarderemo con occhi diversi. L’archeologia non è solo una finestra sul passato, ma un ponte verso il futuro, capace di guidare l’offerta turistica verso una dimensione più consapevole e rispettosa. È un invito a viaggiare con gli occhi aperti, a scoprire non solo il mondo intorno a noi, ma anche noi stessi, nel profondo dialogo tra passato e presente che solo la storia sa offrire”.