Nuovissimi sistemi di videosorveglianza, controllo biometrico, visori notturni, sale operative interattive: questo è ciò di cui ha bisogno la Polizia per prevenire oggi i reati
Ecco la nota del Sindacato Autonomo Polizia (Sap Trieste):
Lo scorso 5 luglio, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha firmato un decreto di approvazione di 478 progetti per la realizzazione di impianti di videosorveglianza, finalizzati a garantire una maggiore sicurezza urbana.
Anche il Sottosegretario On. Nicola Molteni ha sottolineato che proprio grazie alle risorse rese disponibili dal Viminale a supporto finanziario dei Comuni, per il prossimo futuro, è prevedibile una progressiva estensione di tali strumenti sull’intero territorio nazionale.
La videosorveglianza si è dimostrata negli anni uno strumento indispensabile per la prevenzione dei reati e per le attività di indagine anche qui a Trieste; grazie a questi strumenti tecnici si sono risolte molte attività investigative volte ad assicurare alla giustizia gli autori di gravissimi reati come omicidi, rapine, sparatorie, violenze sessuali, risse, accoltellamenti ed altro.
Una dimostrazione che la sicurezza, come più volte ribadito in svariate occasioni, non è un costo ma un investimento per il futuro della nostra nazione e della brava gente.
Le videocamere però non sono utili solo per l’individuazione dei responsabili di reati, ma svolgono anche un’importante funzione di prevenzione e monitoraggio per la gestione dell’ordine pubblico.
Sono indispensabili anche in quelle aree come il pronto soccorso, le stazioni, le piazze, i parchi, luoghi dove non è possibile garantire la presenza fisica costante delle forze dell’ordine.
La videosorveglianza, però, deve essere strumento integrato di sicurezza e non sostitutivo degli operatori delle forze dell’ordine; non si può pensare di sopperire alla carenza di organico delle Forze dell’Ordine semplicemente con l’installazione di questi sistemi.
Le videocamere sono così importanti che il SAP le vuole perfino sulle divise e negli ambienti di lavoro, al fine di fornire trasparenza nelle nostre azioni e allo tempo garantire tutela ai nostri operatori spesso accusati ingiustamente di azioni mai commesse.
Non dobbiamo rincorrere la tecnologia, ma utilizzarla di pari passo; avere una nuova visione della sicurezza, moderna, attuale rispetto ai tempi.
Sono già disponibili importanti tecnologie, come le sale operative interattive, i sistemi di controllo biometrico, i visori notturni e tanto altro: dobbiamo farne richiesta ed uso di tali strumentazioni.
Il taser ad esempio, malgrado lo scetticismo di alcuni, si è dimostrato invece molto efficace: gli interventi sono diventati più sicuri e il numero di feriti sia tra gli operatori che tra le persone fermate è diminuito vertiginosamente.
Potrebbe dare un importante aiuto riuscire ad integrare i nostri sistemi di videosorveglianza mettendo a disposizione delle sale operative anche le immagini che provengono dai circuiti di soggetti pubblici e privati, ovviamente con il loro consenso previo l’adozione di specifici protocolli.
Ciò garantirebbe un’attività di prevenzione più efficace e capillare consentendo, altresì, l’invio immediato, in caso di necessità, di idonei mezzi di soccorso e intervento.
Lorenzo Tamaro – Segretario Provinciale SAP