Riceviamo il seguente comunicato, che riportiamo integralmente:
Più volte il SAP ha denunciato la situazione “pulizie” degli uffici di Polizia della Provincia di Trieste, definendola disastrosa sotto il profilo igienico-sanitario, purtroppo la stessa in tutto il territorio nazionale a causa del taglio impartito dal Ministero sull’apposito capitolo spese.
Più volte il SAP nei tavoli con l’Amministrazione e in lettere inviate al Prefetto di Trieste, esortava le istituzioni ad intervenire, vista anche la particolare situazione che vede il capoluogo giuliano, città di confine, ospitare nei propri uffici (alcuni dei quali aperti 24 ore su 24) persone provenienti da altri paesi, spesso in condizioni igienico sanitarie “difficili”.
Riteniamo infatti che queste condizioni debbano necessariamente imporre, in controtendenza alla spending review, un aumento della spesa nel capitolo pulizie.
Riteniamo che un ufficio di Polizia, dove gli operatori di polizia quotidianamente lavorano e che spesso ospitano persone arrestate, tossicodipendenti, immigrati ma anche utenti per il disbrigo di pratiche amministrative, non possa ritenersi sufficientemente decoroso e sicuro dal punto di vista sanitario se, ad esempio, le pulizie dei servizi igienici viene svolta solo tre giorni a settimana, mentre la spazzatura e il lavaggio degli uffici degli archivi, delle sale operative, di tutti gli ambienti insomma compresi quelli delle camerate e degli alloggi, avviene solo una volta per settimana.
Spesso mancano perfino i materiali necessari a svolgere le pulizie.
Il SAP nazionale ha stimato che in tutte le strutture della Polizia di Stato, si “spendano” per le pulizie in media su una superficie di 1000 mq solo due ore alla settimana.
Un’indecenza ed in netto contrasto con quanto si spende per la pulizia della “Camera dei Deputati”: circa 7 milioni di euro l’anno!
Quel che più ci preoccupa della gara d’appalto per le pulizie delle strutture della Polizia di Stato della provincia di Trieste, bandita nell’ottobre scorso per subentrare a quello scaduto, è che sia stato stabilito che il “criterio di aggiudicazione è al prezzo più basso”.
Crediamo a tal riguardo che il livello raggiunto oggi, già ben noto a Prefettura ed Amministrazione, sia indecente, il più basso possibile e non possa trovare più spazio a logiche appaltatrici di questo tipo.
Le risposte del passato delle Prefetture e del Dipartimento, che motivavano la loro impossibilità a gestire in modo adeguato tale problema a causa delle insufficienti risorse economiche, oggi per quanto ci riguarda danno spazio solo ad un cambio di rotta con i fatti perché le parole o le rassicurazioni non ci sono più sufficienti e le condizioni attuali inaccettabili.
Anche in questo lo Stato purtroppo da prova quali siano le attenzioni riservate a chi ogni giorno lavora per il bene del Paese.
Chiediamo dignità!
Lorenzo Tamaro – Segretario Provinciale SAP