Anche un solo megawatt contro i mille e più degli impianti tradizionali. Applicato a una centrale atomica, il criterio del “piccolo” permette di rilanciare l’energia da fissione – perché – sostengono i suoi fautori – i microreattori si possono fabbricare in serie, portare montati dove servono e sommare per ottenere maggiori potenze. “Si parla di paesi come il Canada, l’Alaska e gli Stati Uniti in cui ci sono diverse comunità remote che hanno bisogno di una fonte di approvvigionamento energetico sicuro e affidabile, che nelle condizioni attuali si appoggiano a generatori diesel”
Per la loro flessibilità, i microreattori si prestano ad integrare altre fonti, inoltre, taglia e potenza ridotte li rendono più sicuri sia nelle normali condizioni di esercizio, sia in caso di incidenti, sia nella fase di “decomissioning”, lo smantellamento finale. A Monfalcone, quindi, si costruiscono piccole centrali nucleari collegabili in moduli tra loro, destinate al mercato internazionale.
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