14 indagati per l’ipotesi di omicidio colposo di un bambino, Stefano Borges, caduto misteriosamente nel pozzo del parco di Villa Coronini a Gorizia. La grata di protezione non avrebbe dovuto cedere.
Tra gli indagati anche nomi eccellenti come il sindaco di Gorizia Ziberna.
“Atto dovuto”. Avvisi di garanzia anche al personale e i responsabili del centro estivo che Stefano stava frequentando, e i vertici della Fondazione Coronini-Cronberg, proprietaria della struttura
Continuano le indagini sulla morte di Stefano Borghes, 13 anni, caduto in un pozzo del parco Coronini-Cronberg, a Gorizia, mercoledì scorso, 22 luglio.
Tra i 14 indagati ci sono il sindaco Rodolfo Ziberna, l’assessore regionale alla cultura Tiziana Gibelli e i componenti del direttivo della Fondazione Coronini, così come l’animatrice del centro estivo e i responsabili della parrocchia.
L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo.
Il ragazzino era al parco con il centro estivo, per un gioco di orientamento. Sul pozzo era stata messa una mappa. Ancora da accertare come la copertura del pozzo abbia ceduto. Stefano è precipitato per 30 metri, morendo sul colpo.
Secondo quanto riferisce la magistratura goriziana, gli indagati sarebbero il personale e i responsabili del centro estivo che il tredicenne stava frequentando, e i vertici della Fondazione Coronini-Cronberg, proprietaria della struttura.
Sui 14 indagati: “Un numero ampio ma si tratta di un atto dovuto che permette a tutti i soggetti coinvolti di tutelarsi e di esercitare il proprio diritto alla difesa”, ha precisato la sostituta procuratrice Laura Collini.
Lunedì sarà eseguita l’autopsia sul corpo del ragazzo.
(RaiNews)