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Progetto di educazione alla legalità per studenti scuole secondarie 2° grado

Studenti del Nord, Centro e Sud Italia, sotto lo sguardo attento dagli avvocati, stanno affilando “le armi della parola” per la quarta edizione del Torneo Dire e Contraddire. Torna il progetto di educazione alla legalità rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, frutto del protocollo di intesa tra il Consiglio Nazionale Forense e il Ministero dell’Istruzione.

L’obiettivo è di fornire ai giovani, guidati e seguiti dagli avvocati degli Ordini forensi, le tecniche di una comunicazione efficace ed
efficiente attraverso la capacità di argomentare e controargomentare nel solco dei valori di democrazia, lealtà, rispetto e correttezza.

Venti città italiane, venti Ordini degli Avvocati, numerosi istituti scolastici: sono i numeri della quarta edizione del Torneo, cresciuta esponenzialmente rispetto a quella degli anni precedenti. Per la consigliera Cnf Federica Santinon, coordinatrice della Commissione Educazione alla legalità, è «un risultato di grande soddisfazione, soprattutto se collegato alle tante incertezze e difficoltà di questi anni. I numeri testimoniano sia il grande impegno profuso dall’avvocatura sia l’interesse che scuole, dirigenti scolastici e ragazzi hanno ritenuto di voler tributare al progetto. Un progetto che si pone come obiettivo di trasmettere ai giovani le nostre competenze e restituire a loro il gusto del confronto, fatto di competenza, di intuizione e di passione ma soprattutto di rispetto per le altrui opinioni».

Gli studenti si affronteranno in due gironi di qualificazione fino ad arrivare alla finalissima che si terrà alla fine di maggio. Ma prima che la sfida inizi, gli avvocati referenti dei singoli Ordini forensi affiancheranno i tutor scolastici per la formazione dei ragazzi con lezioni sulle tecniche di retorica, di argomentazione e di comunicazione. «Alla base del torneo – afferma la coordinatrice nazionale del
Torneo, Angela Mazzia – le regole della comunicazione: un invito ad una costruzione ordinata del discorso. L’accento non sta sul “dialogare” ma sul “convincere”. Dal “cosa dire” al “come dirlo”. Questo perché gli insegnamenti dell’eloquenza appaiono ancora in grado di ricordarci il potere della parola e l’arte di darle sempre nuova forma ed efficacia. Dal travaglio della disputa nasce una nuova consapevolezza di sé, il controllo dell’emotività, la parola come strumento di crescita e di emancipazione».

L’Ordine degli Avvocati di Trieste aderisce con entusiasmo all’iniziativa nell’ambito della quale vedrà partecipare gli studenti del Liceo Carducci Dante di Trieste in contrapposizione ai ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore “Einaudi Scarpa” di Montebelluna coadiuvati dall’Ordine degli Avvocati di Treviso.

Tale iniziativa verrà presentata nel corso della conferenza stampa che si terrà il giorno 1 marzo 2024 alle ore 11:00 presso la Biblioteca dell’Ordine degli Avvocati di Trieste (Foro Ulpiano n. 1 – stz. 86).

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