Si chiama Cupolex Radici Esistenti, ed è un sistema ideato dalla pordenonese “Pontarolo Engineering” per salvare il verde urbano da eventi eccezionali, quali trombe d’aria, Bora e via dicendo. Consente quindi di creare una superficie urbana resistente, ridurre i costi di manutenzione e mettere in sicurezza gli spazi pubblici, utilizzando il Pnrr. Prati e alberi nelle città contro l’inquinamento e il riscaldamento globale, un’indicazione che va avviata con rapidità ma che presenta alcune complessità tecniche.
L’azienda che ha sede a San Vito al Tagliamento (Pordenone) con oltre 60 anni di esperienza nel campo delle costruzioni, ormai forte nel mercato italiano e internazionale, si dedica alla costruzione rapida di edifici realizzando le più innovative prestazioni antisismiche e termiche con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla realizzazione di città resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici.
Su questo ultimo settore, da tempo supporta professionisti e committenti pubblici o privati nella progettazione di spazi urbani di ultima generazione, pensati affinché gli alberi possano espandersi in maniera omogenea resistendo anche improvvise e violente raffiche di vento e piogge che oggi caratterizzano il cambiamento climatico.
Il focus è partito dall’osservazione che spesso, si incontrano nelle città marciapiedi dissestati dalle radici o strade sconnesse, per non parlare di quando si verificano schianti di alberi sradicati dal vento. Questo accade perché la pianta non è in salute e non riesce a convivere con le pavimentazioni circostanti. Nasce da questa analisi, Cupolex Radici Esistenti, il sistema nato per creare una superficie verde urbana resistente, permettendo una riduzione dei costi di manutenzione ma soprattutto mettendo in sicurezza gli spazi pubblici ed evitando le drastiche potature (o abbattimenti) delle piante esistenti. Confidiamo nella lungimiranza dei politici triestini, nel voler adottare questa soluzione nel nostro contesto urbano messo a dura prova dagli eventi atmosferici.
