Flusso migratorio di eccezionale portata, ne parla il Sap di Trieste:
La Polizia di Frontiera di Trieste è stata lasciata sola a cercare di contrastare una “Rotta Balcanica” che non è mai stata così fiorente come in questo ultimo periodo.
Nel mese di Giugno e Luglio di quest’anno si sono registrati, solo per quanto riguarda la Polizia di Frontiera terrestre di Trieste, ben 1560 rintracci contro i 925 dello stesso periodo dell’anno scorso (giugno 2020- 462 luglio 2020-463/ giugno 202-710 luglio 2021-850): quasi il doppio!
Eppure il Viminale non ha ritenuto opportuno inviare dei rinforzi di operatori della Polizia di Frontiera da altre città, confidando in una maggior “fortuna” forse nei pattugliamenti congiunti e nei droni, strumenti questi ultimi sicuramente utili se complementari ed effettuati da un sostanzioso maggiore numero di operatori di polizia in maniera seria e non a campione.
I risultati però parlano chiaro!
Oggi più che mai con questi numeri è auspicabile che si ragioni in maniera diversa sulla questione “Rotta Balcanica” e si avvii un’azione diplomatica seria affinchè si possano mettere in atto misure efficaci a contrastare la tratta di esseri umani, come ad esempio le riamissioni informali che in passato avevano dato degli ottimi risultati.
Siamo fortemente preoccupati per la situazione che si sta determinando in Afghanistan, in considerazione del fatto che molti che giungono illegalmente sul territorio nazionale, utilizzando la “Rotta Balcanica” provengono proprio da quelle regioni ed appartengono proprio a quelle etnie.