Il Comitato Alberi Trieste guidato da Paolo Radivo ha portato a conoscenza l’ennesimo abbattimento, del quale non si trovano le giustificazioni.
Paolo Radivo interviene così: “Ho spedito alla dirigenza del “Burlo Garofolo” il seguente appello con quattro foto allegate e l’ho poi girato per conoscenza a numerosi destinatari, tra cui: vertici dei Ministeri della Salute, dell’Ambiente e della Cultura, deputati, senatori, Procura della Repubblica, presidente della Regione, assessori, consiglieri e alcuni dirigenti regionali, Agenzia Regionale per il Coordinamento della Salute, sindaco, assessori e consiglieri comunali, quinta Circoscrizione, organi di stampa, sindacati, associazioni ambientaliste…”
“Apprendiamo con mestizia che nel comprensorio ospedaliero del “Burlo Garofolo” è stato tagliato pochi giorni fa l’ennesimo grosso albero. Stavolta accanto al recinto metallico soprastante la scalinata di via Battera. Era un pioppo maturo, rigoglioso e apparentemente sano, malgrado qualche ramoscello secco.
Un professionista esperto ha forse certificato che invece era gravemente malato e/o a rischio crollo imminente? In tal caso, perché avete lasciato che lo diventasse? Come mai non lo avete curato a tempo debito? O stava improvvisamente causando problemi di instabilità al muraglione? E perché avete lasciato lì i poveri resti dell’albericidio? Avevate tanta urgenza di eliminare lui, ma non il suo tronco e i suoi rami fatti a pezzi?
Avete calcolato con precisione tutti i servizi ecosistemici che gratuitamente offriva e di cui ora saremo privati? In particolare produceva ossigeno e benefiche sostanze inalabili (terpeni), catturava anidride carbonica, gas inquinanti e polveri, attenuava i rumori, addolciva il microclima, d’inverno smorzando il vento e attenuando il freddo, d’estate garantendo ombra e fresco, tratteneva la pioggia e smaltiva l’acqua meteorica, con le sue radici rinsaldava il terreno, costituiva ormai un tratto identitario del rione… In definitiva migliorava la qualità sia dell’ambiente sia della vita per noi umani, in primo luogo i pazienti e il personale ospedaliero. Ma adesso non potrà più apportare salute in un luogo a questa programmaticamente dedicato.
Perché avete tagliato il pioppo proprio adesso che è già iniziata la stagione di nidificazione degli uccelli? La legge nazionale 157/1992 (“Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”) vieta la distruzione di nidi e il trafugamento di uova appartenenti alla fauna locale anche tramite abbattimento o potatura degli alberi ospitanti. La direttiva europea nr. 2009/147 sulla conservazione degli uccelli selvatici all’art. 5 vieta «di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi». Il Decreto Ministeriale n° 63 del 10 marzo 2020 sui criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico (CAM) nell’Allegato 1 conferma tale impostazione prudenziale a protezione dell’avifauna nidificante. Ne avete tenuto conto? Avete controllato che su quel pioppo non vi fossero nidi? Essendo molto alto e posto in un punto difficile, non era facile accertarsene…
Comunque lo rimpiazzerete? Dove? Con quanti e quali altri esemplari, considerando i decenni che ci impiegheranno a crescere? Certo non basterebbe piantare un solo giovane albero sostitutivo per compensare la stessa quantità e qualità di benefici ecosistemici appena sottratti…
L’abbattimento del pioppo fa seguito a diversi altri avvenuti sempre nel comprensorio dell’IRCCS: nel novembre 2022 all’interno del parco e poche settimane fa vicino alla pista ciclopedonale. Tutti quegli alberi soppressi li avete già sostituiti? Se sì, con quanti altri e dove? Se no, quando, come e dove pensate di provvedere?
Ad ogni modo, vi esortiamo accoratamente a non abbattere o potare altri alberi nel comprensorio ospedaliero almeno fino al termine del periodo della nidificazione dei volatili. Per rispetto non solo della normativa vigente, ma degli alberi stessi, degli animali che vi trovano casa o rifugio anche solo temporaneo, di noi umani che ne traiamo vantaggio e più in generale sia dell’ambiente sia della salute. Ovviamente a meno di non dover tutelare la pubblica incolumità in situazioni di comprovata necessità e urgenza.
Vi alleghiamo alcune foto odierne dei miseri resti del pioppo. Sul tema Vi inoltriamo poi due e-mail di Marco Dinetti, responsabile nazionale Ecologia urbana della Lega Italiana Protezione Uccelli Lipu ODV – BirdLife Italia.
Sperando che il nostro appello non vi trovi insensibili, porgiamo cordiali saluti.”