TRIESTE 21 GENNAIO 2023 – È morto nella notte lo scrittore Pino Roveredo. Aveva 69 anni ed era malato da tempo, ma nell’ultimo mese le sue condizioni erano peggiorate rapidamente. Roveredo era ricoverato da alcuni giorni nella struttura sanitaria di Pineta del Carso. Scrittore impegnato, sempre a favore degli ultimi, Roveredo aveva esordito nel 1996 con il testo autobiografico «Capriole in salita» che lo portò all’attenzione del grande pubblico. Nel 2005 poi aveva vinto il Premio Campiello con «Mandami a dire». Nato nel 1954, a Trieste, ha avuto un’infanzia difficile e problemi personali, ha scritto numerosi romanzi e racconti; molta della sua produzione è stata per il teatro. La sua attenzione è sempre stata per i più fragili. Nel 2021 si era candidato a consigliere comunale a Trieste, con una lista civica, Punto Franco, candidandosi a consigliere comunale del capoluogo giuliano.
Il ricordo della Fondazione Il Campiello
«Con Pino Roveredo perdiamo uno degli scrittori più importanti della letteratura italiana contemporanea. Un uomo speciale che il Premio Campiello ha avuto l’onore di premiare nel 2005 con il libro “Mandami a dire” e che ricorderemo sempre, oltre che per la sua penna ispirata, per la caratura morale. Il suo impegno sociale e letterario nei confronti degli “ultimi” sarà l’eredità più grande che dovremo raccogliere. Per questo tutta la Fondazione Il Campiello lo ricorda con grande affetto e riconoscenza».
«Grazie grande uomo», i messaggi di cordoglio
Una notizia, la sua scomparsa, che ha suscitato profondo cordoglio nel mondo della politica e della cultura. «Adesso è iniziato il tuo viaggio verso l’infinito, a noi restano il ricordo, le pagine che hai scritto, le chiacchiere e gli scherzi che abbiamo condiviso. Mi mancherai!» sono le parole dello scrittore Alessandro Mezzena Lona nel ricordo del collega.
Ecco le sue parole:
Ciao caro Pino Roveredo, non dimenticherò mai la gioia della notte in cui il tuo “Mandami a dire” (Bompiani) era risultato vincitore del Premio Campiello 2005 ex-aequo con “Il sopravvissuto” di Antonio Scurati. Si realizzava un sogno, era la ricompensa di una vita vissuta facendo le capriole in salita. Nel tuo sorriso c’era la gioia, negli occhi lo stupore e l’emozione. Adesso è iniziato il tuo viaggio verso l’infinito, a noi restano il ricordo, le pagine che hai scritto, le chiacchiere e gli scherzi che abbiamo condiviso. Mi mancherai!