A tu per tu con Matteo Da Ros
In attesa dell’inizio della preparazione al prossimo campionato di A2 Est, abbiamo scambiato due chiacchiere con il volto nuovo dell’Alma – Agenzia per il Lavoro Trieste, quel Matteo Da Ros a lungo cercato nelle scorse stagioni, ed ora approdato nel capoluogo giuliano.
Matteo, dopo un lungo “inseguimento” sei finalmente dei nostri. Che sensazioni hai?
Davvero molto positive. Già in passato avevo avuto modo di incontrare Mario Ghiacci e Coach Dalmasson, incontri nei quali ci eravamo espressi reciproca stima. Al tempo c’erano degli scogli da superare, ora questi ostacoli sono stati superati, e sono davvero molto felice di far parte della famiglia biancorossa.
Quali sono i motivi che ti hanno spinto a fare questa scelta, e quali sono le tue ambizioni?
Sicuramente mi ha colpito la grande voglia di fare trasmessa tanto dal Coach quanto da Mario Ghiacci. Personalmente, ero alla ricerca di qualcosa di diverso dalle precedenti esperienze, qualcosa che mi desse nuovi stimoli. Giocare, divertirmi, crescere e dare qualcosa ai più giovani. Il contesto, considerando l’ambiente che troverò, sembra perfetto. Vengo da un’annata negativa a Verona, traumatica mentalmente sia a livello individuale che di squadra. Lavoravamo come matti ogni giorno e non eravamo supportati dai risultati. E’ stato frustrante, sento dentro una grande voglia di riscatto.
Cestisticamente parlando, quale consideri il tuo miglior pregio?
Credo di essere molto migliorato mentalmente, in passato ero più distratto e da un paio di stagioni sto, come si suol dire, molto sul pezzo. La mia qualità migliore è il passaggio, aspetto che non ritengo certo di secondo piano, facendo mia la massima in base alla quale “un assist fa contente due persone”. Mi piace giocare in transizione, non sono un giocatore di grande atletismo ma compenso con la tecnica e, in questo senso, credo con Parks ci troveremo a meraviglia. Mi ha impressionato la sua presenza, la sua capacità di incidere, la sua esplosività. Credo di essere un ottimo completamento per le caratteristiche di Jordan, non vedo l’ora di giocare accanto a lui e ai miei nuovi compagni. Sono elettrizzato.
Hai avuto modo di parlare con Coach Dalmasson e con qualcuno dei nuovi compagni?
Al di là degli appuntamenti per discutere del mio approdo a Trieste, il Coach mi è sempre piaciuto molto. Molto attento, molto carico, una guida invidiabile per i giocatori giovani, basti pensare a quanti e quali sono cresciuti sotto i suoi insegnamenti. Da due anni ci sentiamo pressochè regolarmente, rivolgendoci reciproci complimenti. Anche questo aspetto ha sicuramente influito sulla mia scelta di vestire la maglia dell’Alma. Quanto ai compagni, mi ha fatto immenso piacere sentire capitan Coronica, il primo a scrivermi. Si è reso disponibile per qualsiasi cosa, gesto che ho davvero apprezzato molto e che mi ha fatto sentire subito in famiglia, un pezzo importante di un gruppo di cui non vedo l’ora di far parte.