L’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste e l’Istituto Idrografico della Marina di Genova uniscono le forze per promuovere la cultura del mare e salvaguardare l’ambiente marino.
Nuove opportunità di collaborazione sono emerse da un recente incontro tra i ricercatori dell’OGS e i rappresentanti dell’Istituto Idrografico della Marina, che si è svolto a Borgo Grotta Gigante nella sede principale dell’Istituto triestino.
La Marina Militare e OGS hanno già una storia di collaborazione che l’ha viste impegnate insieme per il progetto Trecorala (TREzze e CORalligeno dell’Alto Adriatico: valorizzazione e gestione sostenibile nel Golfo di Trieste): le navi idrografiche Aretusa e Galatea della Marina sono state impiegate in due diverse campagne di mappatura dei fondali adriatici coordinate dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
La collaborazione è stata successivamente sancita da una convenzione siglata nel 2015 per realizzare progetti congiunti di ricerca e di formazione nel settore delle scienze del mare e condividere dati.
“Abbiamo per esempio creato un’associazione temporanea di scopo per partecipare a un bando per l’assegnazione di un rilievo dei fondali marini nel Mediterraneo e nel corso dell’incontro abbiamo individuato future attività comuni e le priorità d’azione” spiega Maria Cristina Pedicchio, presidente di OGS.
“Abbiamo deciso di realizzare congiuntamente una revisione dei dati batimetrici esistenti del Golfo di Trieste, per definire una nuova carta tematica dei fondali, e di condividere i dati oceanografici e batimetrici di reciproca utilità del National Oceanographic Data Center di OGS” aggiunge.
Ma al centro della cooperazione c’è anche la ricerca scientifica a livello internazionale, soprattutto quella focalizzata sull’Artico. “Del resto, le ricerche polari costituiscono un pilastro dell’attività di OGS” precisa la presidente, che ricorda il ruolo chiave delle infrastrutture dell’istituto triestino in questa collaborazione, come la nave oceanografica OGS Explora. “Abbiamo deciso infatti di collaborare in progetti comuni che prevedono l’utilizzo di mezzi navali e il personale dell’Istituto Idrografico potrà partecipare ad attività di formazione a bordo della nostra nave oceanografica che a giugno 2016 uscirà rinnovata dal refitting. Inoltre il nostro Centro di Taratura e Metrologia Oceanografico (CTMO), l’unico laboratorio di taratura di sensori oceanografici operante nel settore della ricerca pubblica italiana, calibrerà e verificherà il funzionamento della strumentazione oceanografica dell’Istituto Idrografico della Marina”.
“Nell’ambito delle sue funzioni a sostegno del Paese, la Marina continuerà con il suo impegno costante a favore del mare e dell’ambiente sottolineando in modo sempre più deciso il carattere duale della Forza Armata. L’Istituto Idrografico, per sua vocazione, è uno degli organismi con cui tale impegno viene maggiormente concretizzato” precisa il Comandante Luigi Sinapi, direttore dell’IIM.
“I campi nei quali può essere sviluppata la collaborazione con l’OGS sono molti e tutti molto interessanti. La frontiera più estrema è costituita dalle aree polari. Per l’Antartico l’IIM è stato incaricato dalla comunità internazionale di costruire tre carte nautiche, a diverse scale, due delle quali sono già state pubblicate mentre la terza è in fase di ultimazione. E abbiamo concordato di includere anche i dati raccolti dall’OGS nel corso delle sue campagne di ricerca”.
“Una sinergia – conclude Sinapi- che non può che accresce le reciproche capacità e che costituirà un esempio in ambito nazionale con positivi riflessi in ambito internazionale”.