Trieste, una piccola città con una densità di pizzerie superiore a Napoli: ben 600 esercizi che sfornano il prelibato disco condito, in una superficie di appena 200 km2
In tutte le città italiane, le pizzerie hanno una presenza massiccia e sono sicuramente uno dei simboli più iconici della cultura culinaria italiana. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori culturali, storici e economici che hanno contribuito a rendere la pizza così popolare e diffusa in tutto il Paese. Trieste, che vanta una cultura culinaria mitteleuropea, quindi completamente differente da quella italiana, ha subito negli ultimi decenni un’incredibile cambiamento. La pizza è diventata internazionale, sempre meno partenopea, e questo spiega la sua diffusione anche nelle terre più lontane e meno affini. Trieste però va ben oltre questo fenomeno, a causa di alcuni motivi:
1) La scarsa offerta di lavoro dipendente, che spinge i giovani a rischiare in una attività, che vada per la maggiore;
2) La volontà di valorizzare al massimo le proprie competenze, per la soddisfazione personale, in una città che non regala niente a nessuno;
3) Il desiderio di guadagnare di più, in un settore che non premia sufficientemente i bravi dipendenti;
4) L’occasione, arrivata nel momento giusto, di rilevare un’attività in chiusura o fallimentare;
5) L’ingresso nel territorio di molti stranieri, estremamente dotati in cucina e con un budget sufficiente per aprire un’attività autonoma.
Va da sé, che la certezza di fornire un servizio superiore alla media sia il leit motiv di questa intraprendenza. Le pizzerie a Trieste non si fanno guerra sui prezzi, anzi, se possono trovano il modo di aumentarli. La concorrenza si basa su un altro fattore, decisivo: la ricerca della qualità, dei gusti ricercati e particolari. Osservando i menu delle varie pizzerie, possiamo notare come la fantasia stia galoppando verso orizzonti inediti. Spuntano perfino le pizze con la foglia d’oro, assieme alle “gourmet” con accostamenti azzardati ma spesso vincenti. Sono passati i tempi delle margherite, capricciose e 4 stagioni, roba da novantenni. Oggi, se non si ordina una pizza con gamberi argentini, pistacchi di bronte, black angus e wagyu kobe non si è nessuno. Questa tendenza fa salire, ovviamente, i prezzi. Da piatto popolare, consumato inizialmente dai “poveri”, la pizza è diventata un’alternativa al ristorante. Spesso accade, infatti, che la pizzeria offra un menu ampio che comprende primi e secondi piatti, per accontentare tutti.
Alcune note di storia: Innanzitutto, va detto che la pizza è un alimento molto amato e consumato sin dai tempi antichi. La sua origine risale all’epoca romana, quando si preparava una sorta di focaccia condita con strutto, formaggio e altre pietanze. Nel corso dei secoli, la pizza ha subito diverse trasformazioni e evoluzioni fino a diventare il piatto che tutti conosciamo oggi, con la mozzarella, il pomodoro e gli altri ingredienti tipici.
Uno dei principali motivi che hanno contribuito al successo della pizza è senza dubbio la sua versatilità e la sua semplicità. La pizza è un alimento che si presta a molte varianti e personalizzazioni, consentendo a ogni regione e a ogni pizzeria di reinterpretarla in base ai propri gusti e alle proprie tradizioni culinarie. Inoltre, è un piatto che si presta bene ad essere consumato in diverse occasioni: dalla cena informale con gli amici alla pausa pranzo in ufficio, la pizza è sempre un’opzione apprezzata e conveniente.
Un altro fattore importante che ha contribuito alla diffusione della pizza è la presenza di una vasta e variegata tradizione culinaria. Le varie regioni del Paese hanno sviluppato le proprie versioni di pizza, ognuna con le proprie peculiarità e ingredienti tipici. Ad esempio, la pizza napoletana è famosa per la sua crosta soffice e digeribile, mentre la pizza romana è caratterizzata dalla sua consistenza croccante e sottile.
Inoltre, va considerato anche il ruolo del turismo e dell’industria alimentare nel promuovere la pizza italiana a livello internazionale. La pizza è uno dei piatti più conosciuti e apprezzati all’estero, e rappresenta spesso la prima scelta per i turisti che vogliono assaporare la vera cucina italiana. Di conseguenza, le pizzerie italiane sono diventate un punto di riferimento per i visitatori stranieri, contribuendo a diffondere la cultura e la tradizione culinaria del Paese.
Dal punto di vista economico, poi, la pizza rappresenta un settore molto redditizio per i ristoratori e gli imprenditori del settore alimentare. L’investimento in una pizzeria è relativamente basso rispetto ad altri tipi di ristoranti, e il margine di guadagno è generalmente molto alto. Di conseguenza, molte persone scelgono di aprire una pizzeria come attività commerciale, contribuendo ulteriormente alla presenza diffusa di pizzerie nelle città.
Infine, va considerato anche il cambiamento dei gusti e delle abitudini alimentari della società moderna, che hanno reso la pizza un alimento sempre più apprezzato e consumato. Oggi, la pizza è diventata uno dei pasti preferiti da grandi e piccini, grazie alla sua versatilità e al suo sapore irresistibile. Inoltre, la sempre crescente domanda di cibo da asporto e di consegne a domicilio ha reso la pizza un’opzione conveniente e appetitosa per chiunque voglia mangiare comodamente a casa propria.