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Mercato immobiliare Friuli Venezia Giulia – in crescita prezzi e canoni

Osservatorio semestrale del mercato residenziale FVG di Immobiliare.it – Mercato immobiliare Friuli–Venezia Giulia: primo semestre del 2024 positivo, in crescita prezzi, canoni e domanda

In regione il mattone costa 1.860 euro/mq, mentre per affittare la spesa media richiesta è di 9,6 euro/mq

Luglio 2024 – Il mercato immobiliare del Friuli-Venezia Giulia vive ancora una fase espansiva nel primo semestre del 2024, anche se sono soprattutto i prezzi di vendita a crescere, rispetto ai canoni di locazione. In particolare, oggi chi desidera comprare casa in regione deve mettere a budget mediamente 1.860 euro/mq, con un rialzo del 3% su base semestrale e del 2,6% nell’ultimo trimestre. Per affittarla la richiesta ammonta invece a 9,6 euro/mq, con rincari dell’1,1% nel semestre ma solo dello 0,3% tra aprile e giugno.
Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dall’Osservatorio semestrale regionale prodotto da Immobiliare.it Insights, proptech company del gruppo di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, specializzata in big data e market intelligence per il settore immobiliare.

Il mercato delle compravendite
Guardando ai principali indicatori di mercato, nonostante l’ascesa dei prezzi di vendita, la domanda mostra comunque incrementi significativi, pari al +17% in un semestre. Al contempo, lo stock continua ad accumularsi, con l’offerta che registra un +24,5% nello stesso periodo.
Venendo all’affordability – ovvero la percentuale di appartamenti sul mercato a cui i residenti hanno accesso con il reddito medio – questa sale leggermente nei primi sei mesi dell’anno sia per i single (+1,7%) che per le coppie (+1,4%). Chi cerca una soluzione tutta per sé può dunque permettersi il 33,5% degli immobili disponibili, percentuale che si alza al 73,8% se a cercare si è in due.

I trend del comparto delle compravendite città per città
Trieste si conferma il territorio più caro per chi punta a un acquisto in Friuli-Venezia Giulia, ma la provincia è più dispendiosa rispetto alla città, 3.214 euro/mq contro 2.247 euro/mq di media. I prezzi della provincia salgono addirittura del 15% nell’ultimo trimestre, a fronte del +2,7% del comune. Quasi tutte le zone osservano un rialzo dei costi sia su base semestrale che su base trimestrale: solo il comune di Udine si discosta dalla tendenza, segnando un minimo calo (-0,1%) negli ultimi tre mesi. Il comune di Gorizia, con i suoi 1.173 euro/mq medi, è il più conveniente della regione.
Sia l’andamento della domanda che dell’offerta sono uniformi, con incrementi generalizzati in tutte le aree. Per la richiesta, va rimarcato il boom nei sei mesi della provincia di Trieste, che sale del 56,3%, mentre il comune di Pordenone è quello che presenta l’accumulo di stock più significativo nel medesimo arco temporale, +67,4%.

mercato immobiliare Friuli Venezia Giulia immobiliare.it

Il mercato delle locazioni
Come per le compravendite, la salita dei canoni non frena la domanda di affitto, che anzi ben performa, segnando un +15% circa, nel primo semestre del 2024. Contemporaneamente, l’offerta decresce quasi in egual misura (-13,6%).

I trend del comparto delle locazioni città per città
La provincia di Trieste si conferma il territorio più caro anche per chi sceglie di affittare in regione, essendo l’unico a presentare canoni in doppia cifra al metro quadro, pari a 10,2 euro. Il dato è in crescita addirittura del 25% circa in un semestre e del 5% nell’ultimo trimestre. Cala, invece, la richiesta di spesa nel comune triestino, con canoni giù del 2,3% su base semestrale e del 2,5% su base trimestrale. Affittare nel capoluogo costa attualmente 9,9 euro/mq, cifra identica a quella del comune di Pordenone. L’area più economica in cui prendere in locazione un immobile è il comune di Gorizia, con prezzi che si attestano sugli 8,4 euro/mq medi.
Poche eccezioni all’andamento positivo della domanda nel semestre, anche se si osserva un decremento repentino in provincia di Gorizia, -33,5%, e uno più lieve nel comune di Trieste, pari al -1,8%.
L’offerta non vede invece un andamento omogeneo, con alcuni territori che rispettano il trend negativo dei primi sei mesi dell’anno, come il comune e la provincia di Udine, o anche il comune di Pordenone, e altri dove invece si nota un accumulo dello stock, come nel comune e in provincia di Gorizia, e in provincia di Trieste.


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