Sulle KN95 c’è scritto “Medical use prohibited” (uso medicale proibito). In giro ci sono circa 3 milioni di pezzi e non si sa dove siano. Come riporta Leopost, l’Arcs di Tonutti, dopo l’inchiesta di “Fuori dal Coro” andata in onda su Rete4, ha disposto il ritiro di tutte le mascherine Kn95 prodotte dalla cinese Wenzhou Huasai non ancora utilizzate e facenti parte di uno stock di 60mila pezzi finiti in Friuli dalla struttura commissariale di Arcuri. Il lotto commissionato alla ditta cinese era di 100milioni di pezzi e in Italia ne sono arrivati 2 milioni 937. Dove si trovano? Intanto sono state rimpiazzate con quelle dalla confezione più rasserenante con l’immagine di una ragazza orientale.
L’allarme, dopo l’inchiesta condotta da Mario Giordano su Rete 4, è rimbombato in tutti gli ospedali del FVG e fra il personale sanitario che, inconsapevolmente, utilizza le mascherine Ffp2 non a norma (foto in alto). La Procura di Gorizia ha aperto un fascicolo intestato al caso mascherine di produzione cinese acquistate dal commissario Arcuri e risultate non conformi alle disposizioni di legge sanitarie. Tutti i dispositivi distribuiti negli ospedali della regione sono stati ritirati. Secondo gli addetti alla distribuzione delle mascherine della Wenzhou huasai, le mascherine sarebbero state distribuite solo in Friuli e depositate presso i magazzini dell’Arcs del direttore Tonutti. A questo punto, dopo Udine e Gorizia, sono ben tre le Procure che si occupano del prodotto irregolare pericoloso per i medici.
Maurizio Andreatti, direttore sanitario dell’azienda regionale di coordinamento per la salute del Friuli Venezia Giulia, conferma a «La Verità»: “Le mascherine sono arrivate i primi giorni di maggio del 2020 e l’ultima distribuzione è stata effettuata negli ospedali il 4 agosto 2020”. Il direttore assicura che i dispositivi sono stati distribuiti in virtù dell’autorizzazione che si trova pubblicata sul sito di Invitalia. “Il nostro ritiro – conferma il dirigente – è stato cautelativo”. Per una incredibile serie di coincidenze, nei bollettini Covid della Regione Fvg dal mese di settembre in poi, sono iniziati ad apparire i dati sul contagio dei sanitari che hanno raggiunto picchi anche di 25 unità. Dall’azienda sanitaria di Udine confermano che da tempo erano state fatte analisi sul materiale sospetto. Oltre a questa fornitura sarebbero sotto osservazione altri 8 codici. Ma c’è un elemento fondamentale sulla questione e riporta la data del 23 giugno del 2020. L’INAIL boccia le mascherine della Wenzhou, le stesse di quelle validate un mese e mezzo prima dal Cts. L’INAIL certifica “la non rispondenza alle norme vigenti in materia di dispositivi di protezione individuale della maschera modello KN95 prodotta dalla Wenzhou Xilian Ltd”. Una bomba sanitaria a Nord Est con tre Procure attivate per far luce su uno ei più grandi scandali del Covid.