Sono pochissimi i paesi europei ad avere il prezzo della benzina (e del gasolio) più alto dell’Italia: Danimarca, Finlandia, Grecia, Paesi Bassi e Norvegia. Ma questi paesi, tranne la Grecia, hanno un’economia florida e hanno risentito poco dell’effetto recessivo della pandemia. Molti sono invece i paesi con il prezzo vicino e addirittura inferiore all’euro, tra questi l’Austria, la Slovenia, la Germania, la Spagna e soprattutto i paesi dell’Est; tra questi spicca la Bulgaria con 0,90, la Bosnia con 0,94, la Macedonia con 0,98, la Moldavia con 0,78, la Romania con 0,92; per non parlare degli ex paesi sovietici in Europa, come la Bielorussia, l’Ucraina e La Russia stessa, con pressi veramente ridicoli, ma questa è un’altra storia. A tal riguardo, e sull’impatto del prezzo dei carburanti, interviene l’economista austriaco Christian Landl, che non ha dubbi: “con le accise così alte come quelle italiane, in un periodo di recessione come quello che stiamo vivendo (vedi Pil in caduta libera) il prezzo del carburante causa un effetto domino su tutti i comparti industriali. Lo Stato non vuole rinunciare nemmeno alle voci più anacronistiche, come quella per la guerra in Etiopia, perché queste accise rappresentano entrate sostanziose e sicure, dove non esiste frode o evasione fiscale (Un po’ come avviene con il tanto odiato canone Rai). Una riduzione minima delle accise porterebbe il prezzo dei carburanti a un livello concorrenziale, che darebbe maggiore linfa alle imprese senza creare gap territoriali”
Riferimenti: Benzina cara? Questione di accise, Italia applica ancora finanziamento guerra di Etiopia