Sulle case più vetuste di Trieste si vedono ancora le cosiddette “edicole”, chiamate localmente, in dialetto, “jazére” o “sburti”. Si tratta di una sporgenza della finestra che permette di guardar fuori senza prendere freddo o venir colpiti dalle raffiche di bora. Le edicole si trasformavano spesso in improvvisati frigoriferi di famiglia dov’era possibile conservare il burro o altri generi deperibili, da cui appunto il nome in vernacolo “jazére”. Oggi rappresentano una rarità e soprattutto una caratteristica della vecchia Trieste destinata a scomparire.
Siete appassionati di fotografia? Mandateci le foto degli sburti che incontrate, con la via e possibilmente il civico: saranno pubblicate nella prossima raccolta
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