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La targa sulla Costiera a ricordo di un terribile incidente del 1990

Nei pressi dell’ex ristorante “La Marinella”, in mezzo ai cespugli, si può notare una targa dove sono incisi i nomi di due ragazzi. Questa targa fu posta in quel luogo dove persero la vita Michele Donnaloia e Alfonso Benadduce, entrambi di appena 26 anni. Il fatto accadde il 24 ottobre 1990.

Dall’archivio storico de “Il Piccolo” leggiamo:
“La festa che doveva celebrare l’inizio di una nuova vita si è trasformata in tragedia, stroncandone due, giovanissime. I carabinieri Michele Donnaloia e Alfonso Benadduce, entrambi di 26 anni e in servizio a Trieste, sono morti l’altra notte in un incidente stradale in viale Miramare. Con loro viaggiava un altro commilitone, Andrea Domenico Pippia, 23 anni, che ha riportato lievi ferite, guaribili in 15 giorni. I tre militari stavano recandosi a un ultimo brindisi per festeggiare l’addio al celibato di Alfonso Benadduce, che avrebbe dovuto celebrare le nozze domenica prossima in una chiesa di Trieste. Pochi giorni fa aveva sposato Laura con rito civile a Vicenza, dove vivevano le due famiglie. tre ragazzi erano a bordo della Golf Gti di Donnaloia, che era al volante: andavano forte, una velocità «a tre cifre», in direzione Sistiana. La tragedia pochi minuti dopo le due, in prossimità della doppia curva all’altezza del ristorante «La Marinella». La Wolkswagen è finita contro un pino, poi è carambolata contro un secondo albero. II frontale della vettura si è accartocciato, la parte anteriore del tetto ha ceduto. Donnaloia, originario di Monopoli (Bari), è morto sul colpo, Benadduce, nato a San Cipriano D’Aversa (Caserta), è deceduto durante il trasporto all’ospedale, Pippia, di Oristano, ricoverato al nosocomio di Cattinara, ha ferite al volto e al capo: ne avrà per due settimane. A provocare la sciagura potrebbe essere stato lo scoppio in corsa di un pneumatico o la sua foratura. I commilitoni delle due vittime che hanno eseguito i rilievi hanno notato infatti una gomma anteriore sgonfia senza che il cerchione risultasse deformato dall’urto. Un segno che la camera d’aria si potrebbe essere afflosciata prima dello schianto. Carabinieri, in forza al Gruppo che ha sede nella caserma di via dell’Istria, avevano da poco lasciato una pizzeria del centro dove erano stati in compagnia di altri giovani. La comitiva si era divisa fuori dal locale. Benadduce era rimasto con i suoi amici più cari, i suoi commilitoni. Insieme avevano deciso per un ultimo bicchiere d’augurio. “

La strada Costiera risulta essere una delle più pericolose al mondo, dove gli incidenti mortali sono da sempre molto numerosi. Le caratterstiche del tracciato portano a “spingere” sull’acceleratore, ma le insidie che si possono trovare sono spesso fatali. Nonostante i fatti funesti, ogni giorno si vedono sfrecciare a velocità sostenute, nell’ordine di pericolosità: motociclisti, automobilisti, mezzi commerciali. A nulla è valso il limite a 60 Km/h in alcuni tratti – il più funesto dei quali è sicuramente quello nei pressi del ristorante “Tenda Rossa” dove i mazzi di fiori sui pali non si contano più.

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