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La prima automobile immatricolata a Trieste

Correva il lontano 1895, e Trieste era il Porto principale e naturale dell’Impero austroungarico. Fiorente era il commercio, e la città godeva di un certo benessere, per l’epoca sicuramente di alto livello. Tant’è, che molti giunsero qui per trovare una sistemazione e un lavoro dignitoso; esempio eclatante fu il barone Pasquale Revoltella, nativo di Venezia, che emigrò dalla città lagunare per trovare a Trieste miglior fortuna. E la trovò, decisamente. Commercio, porto e industria fiorente, quindi, che permise una certa agiatezza e la voglia di scoprire le “nuove” tecnologie. La più importante, che fu una vera rivoluzione, era l’automobile. Il primo veicolo con motore a scoppio immatricolato a Trieste fu una Benz Velo del 1895. Il proprietario era un tale Valentino Zubin.

Benz Velo del 1895 immatricolata Trieste

Benz Velo del 1895 – Foto Wikipedia

La Benz Velo (per esteso Veloziped) è stata un’autovettura prodotta in varie versioni tra il 1894 e il 1902 dalla Casa automobilistica tedesca Benz & Cie.
La Velo è stata introdotta per sostituire la precedente Patent Motorwagen, prima autovettura della storia. Il fatto che quest’ultima fosse stata soprannominata subito con i nomi Velociped o Veloziped fece sì che Karl Benz adottasse ufficialmente tale denominazione per questo nuovo modello. Oggigiorno, però, tale vettura viene più spesso indicata con il nome abbreviato in Velo.
La Velo nacque non tanto da un’idea di Karl Benz, quanto da un suggerimento di un suo collaboratore, un certo Josef Brecht, che di Benz era il consulente commerciale. Egli propose a Karl Benz di costruire e produrre una nuova vettura che risultasse in pratica come una versione rimpicciolita della Viktoria, modello che all’epoca risultava meno accessibile del previsto a causa delle motorizzazioni piuttosto impegnative.
Il risultato fu appunto la Velo, una vettura che ricordava ancora da vicino le contemporanee carrozze a cavalli, ma che spiccava per le sue doti di leggerezza. Una Velo pesava infatti solamente 280 kg. Ciò era dovuto in parte al telaio, ancora in legno proprio come le carrozze. Tale telaio montava sospensioni ad assale rigido con avantreno a balestra trasversale. Molto semplice la trasmissione a nastro con cambio a due marce.
La Velo era equipaggiata da un monocilindrico perfettamente quadro (alesaggio e corsa pari a 110×110 mm) della cilindrata di 1050 cm³ e alimentato a carburatore. Tale motore montava una distribuzione con valvola di aspirazione in testa e valvola di scarico laterale. La potenza massima raggiungeva inizialmente 1,5 CV a 450 giri/min, così da permettere alla Velo di raggiungere una velocità massima di 20 km/h.
In seguito vi furono alcuni aggiornamenti: nel 1897 la potenza crebbe a 2,5 CV e nel 1900 si portò a 3 CV, mentre nel 1901 i cavalli divennero 3,5. Migliorarono anche le prestazioni, che nella versione più potente evidenziavano una velocità massima di 30 km/h.
Al suo debutto la Velo era venduta a prezzi compresi tra 2000 e 2800 marchi, circa la metà di una Viktoria, e ciò fece sì da garantire alla Velo un sicuro successo, dovuto anche alla possibilità di avere anche degli accessori a pagamento, come il cambio a tre marce o la capote semiaperta.
Durante la sua carriera, la Velo venne affiancata da alcune versioni da essa derivate, che si distinguevano dalla Velo stessa per i loro equipaggiamenti più ricchi. Tali modelli erano: la Comfortable, la Ideal, la Duc e la Charette.
La Velo viene indicata come prima autovettura prodotta in serie. Ciò è dovuto al fatto che i modelli prodotti fino a quel momento dalle poche Case automobilistiche esistenti in Europa non erano stati prodotti in un numero tale da poter essere considerato una produzione in serie vera e propria. Ma la Velo ribaltò questa situazione, basti pensare che nel primo anno di produzione ne furono vendute ben 134, un dato di rilievo se rapportato all’epoca. Al termine della sua produzione, avvenuta nel 1902, la Velo, escluse le varie versioni da essa derivate, totalizzò circa 1200 esemplari.


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