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La danza di ricerca torna a Trieste con una nuova versione di “The Bench – la panchina”

The bench – la panchina, la performance di danza contemporanea site specific, ideata da Marta Zacchigna e dal suo collettivo, ritorna in città sabato 1 marzo alle 17 su una delle panchine poste fuori l’ingresso del Museo Revoltella. Si tratta di un formato ormai consolidato che sfrutta questa particolare architettura urbana – la panchina appunto – per avvicinare il pubblico ad un linguaggio espressivo sempre più contaminato che mescola danza, teatro, musica, parola.

La danza di ricerca torna in città con una nuova versione di “The Bench – la panchina” 
Sabato 1 marzo alle ore 17.00 
all’esterno del Museo Revoltella.

Ogni volta la panchina cambia di segno, diventando il pretesto per far iniziare una storia. La prima edizione, in piazza della Borsa, sulla panchina che ospita la statua di Gabriele D’Annunzio, aveva visto il collettivo esibirsi in un’atmosfera estiva e solare, dove i corpi dei ballerini vestiti di bianco muovevano in gesti lentissimi tra sguardi, contatti e scambi di oggetti.

The Bench

La seconda edizione è stata coinvolto invece il musicista Valentino Pagliei, che, con il suo contrabbasso, ha portato il suono e un variegato repertorio di rumori. Lo strumento ha accompagnato i movimenti dei danzatori in un contesto surreale e straniante. Tra momenti di sincronia codificata e improvvisazioni a diverse velocità, il collettivo ha aperto il dialogo con il pubblico.

Questa terza edizione, in occasione del carnevale, offrirà uno sfondo dove il tema centrale sarà quello dell’identità. I tre danzatori – ancora Marta Zacchigna, Francesco Facca, Emma Angela Montecchari – porteranno il pubblico in un racconto “alieno” nella quale tutti i movimenti sono stati studiati tra il suolo e la panchina in assenza di musica e dove il contatto con il pubblico sarà ancora più sorprendente e intenso.

The bench è un format di danza di ricerca, una nuova proposta nell’ambito della danza, ideata e promosso da Marta Zacchigna, che propone un’innovativa pedagogia del gesto – che si basa prevalentemente su tecniche di improvvisazione e composizione istantanea – ma anche su una nuova modalità di interazione con il pubblico che non è solo spettatore, ma sempre parte attiva e integrata dello spettacolo.

“La danza di ricerca sviluppa l’aspetto filosofico del movimento e parte dall’assunto che ognuno di noi è un corpo in relazione, in grado di far nascere – adeguatamente guidato – qualcosa di vero e significativo, ogni volta che incontra qualcosa nel qui e ora” [Marta Zacchigna].

Una danza del presente che valorizza l’imprevedibilità e la capacità di invenzione piuttosto che la sequenza memorizzata.

La performance – della durata di 30 minuti – avrà luogo il 1 marzo alle ore 17 all’esterno del Museo Revoltella.

Dopo l’evento il pubblico verrà invitato a condividere con gli artisti il loro personale vissuto dello spettacolo, mentre i danzatori racconteranno come è nato e si è sviluppato il pezzo di danza. Un’occasione per creare una comunicazione fertile e autentica tra autori e spettatori.

Marta Zacchigna
L’evento è promosso da Marta Zacchigna, fondatrice della Danza di Ricerca, che da anni lavora sul territorio promuovendo seminari e progetti con diverse istituzioni sul territorio. www.danzadiricerca.com

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