Non c’è occasione più ghiotta per il turista, di poter visitare due città eccezionali come Trieste e Venezia durante il periodo di Carnevale. Città molto vicine, amiche e rivali da sempre, diverse ma uguali, simpatiche e goderecce.
CARNEVALE DI MUGGIA (TRIESTE)
A Trieste non si può mancare alla sfilata tradizionale dei carri allegorici, nel piccolo comune di Muggia. Arrivato alla sua 65a edizione mantiene intatta tutta la sua freschezza grazie ai tanti giovani che sono, come sempre, la linfa della manifestazione.
Momento di festa ma anche di cultura viste le origini quattrocentesche, la capacità artistica e artigianale profusa sia nella costruzione dei grandi carri allegorici, sia nell’ideazione e realizzazione dei costumi.
L’attestazione dell’esistenza del Carnevale muggesano emerge con certezza storica nel 1420 come riporta uno statuto comunale dove per i festeggiamenti del “mato carneval” veniva elargito un ducato alle Compagnie che spendevano più di tre soldi per i musicanti. Qualche secolo più tardi si trova la descrizione del ballo che oggi è diventato il simbolo dell’apertura di ogni edizione del “Carnevale Muggesano” cioè il “Ballo della Verdura”. Questa danza, attestata per la prima volta nel 1611, è simile a quella che Teseo istituì in occasione della sua vittoria sul Minotauro. Uomini e donne con ghirlande di verdura in testa danzano assieme coinvolgendo gli astanti con la loro allegria.
Il momento più atteso è la sfilata dei carri allegorici ricchi di colori e mossi da complessi sistemi meccanici che sono il frutto di un paziente lavoro di appassionati artigiani e tecnici volontari.
Artefici del Carnevale sono le diverse Compagnie, attualmente ne esistono otto: Bellezze Naturali, Bulli e Pupe, Bora, Brivido, Lampo, Mandrioi, Ongia e Trottola che, con talento artistico e spirito goliardico, perpetuano l’antica magia del Carnevale Muggesano e sfileranno domenica 11 febbraio dalle ore 13 per le vie del centro.
IL CARNEVALE DI VENEZIA
E’ il tema del “gioco” il filo rosso che tiene insieme il ricco programma di iniziative dell’edizione 2018 del Carnevale di Venezia. Il gioco che, nell’ideazione del direttore artistico della kermesse, Marco Maccapani, si presta a mille interpretazioni ed espressioni. Codice della socializzazione primaria e strumento di costruzione delle identità adulte, il gioco accomuna l’uomo a tutti gli animali e si declina con modalità diverse a seconda delle varie età della vita.
Il gioco quindi quale travestimento, invenzione, cambio di identità sino alle sue manifestazioni più articolate e complesse come intrattenimento quindi teatro, musica, arte e circo.
“Il Carnevale di quest’anno – afferma il Direttore Artistico Marco Maccapani – vuole essere un omaggio ad una forma di spettacolo antico – il circo – fatta di stupore, tecnica, acrobaticità e magia dove si mescolano ambiti e ruoli, abilità e fantasia, in un mix sorprendente che regala emozioni senza tempo. Il recupero di una tradizione che vuole ricordare anche Federico Fellini, che ne fu un grande estimatore”.
Per oltre due settimane, dal 27 gennaio prossimo sino al 13 febbraio, Venezia e Mestre prendono infatti le sembianze di un grande circo. A questa tradizione, si ispira anche l’allestimento ideato dallo scenografo del Teatro La Fenice, Massimo Checchetto, sia per Piazza San Marco, anima dell’intrattenimento a Venezia, sia per Piazza Ferretto, salotto buono di Mestre. Per l’occasione, verranno utilizzati alcuni elementi del circo italiano Togni, contraddistinti dalle classiche righe di colore giallo e rosso, e utilizzati nelle scenografie del film “La strada” di Federico Fellini.