Può capitare spesso, anche ai margini del centro cittadino, di incontrare un esemplare di cinghiale selvatico – Come dobbiamo comportarci in tale situazione?
In questi ultimi anni non è raro imbattersi in qualche esemplare di ungulato in cerca di cibo, anche vicino alle nostre case. Il cinghiale, mammifero molto prolifico, si riproduce e si moltiplica esponenzialmente nel nostro territorio, partendo dai boschi dell’Altipiano carsico per arrivare alle zone verdi della periferia cittadina. E’ un animale riservato, che non ama essere disturbato; non ha paura dell’uomo ma di norma si tiene a distanza, salvo il caso in cui si senta minacciato, bloccato, o peggio ancora, avverta pericolo per la sua cucciolata.
Quindi, in caso di incontro ravvicinato, è inutile fare gli eroi: non c’è bastone che possa intimorirlo o scalfirlo e in questo caso otterrete l’effetto opposto, cioè un attacco vero e proprio. La dentatura possente di un cinghiale può sbriciolare un femore umano in men che non si dica. E lo stesso discorso vale per i cani: non c’è cane tanto robusto, forte e feroce che possa aver la meglio sul corazzatissimo abitante dei boschi. L’unica strategia è l’allontanamento, lento ma deciso, nella direzione opposta. Il cinghiale preferisce starsene in pace a mangiare le ghiande o la frutta a terra, piuttosto che rincorrervi in preda a un’improbabile euforia vendicativa.
Alcuni amanti degli animali tendono ad offrire il cibo ai simpatici suini, nella speranza di aggraziarseli e renderli docili e domestici: ma tali non sono. L’indole selvatica ha sempre il sopravvento, e mai potranno diventare i “coccoli” di casa. In compenso, l’effetto nefasto diverrà presto evidente: altri cinghiali, spinti dal cibo facile, abbandoneranno il bosco per avvicinarsi sempre di più ai centri abitati, portando scompiglio e pericolo per entrambe le specie.
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