Riceviamo il seguente comunicato:
Anche il SAP di Trieste, con un pullman partito dal capoluogo giuliano, è sceso a manifestare a ROMA in Piazza Montecitorio per chiedere il rinnovo del contratto scaduto nel 2009.
Oltre al SAP (Sindacato Autonomo di Polizia), hanno aderito alla giornata di protesta il SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), il SAPAF (Sindacato Autonomo Polizia Ambientale e Forestale) il CONAPO (Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco) e gli altri sindacati autonomi di polizia Coisp, Consap, Cotipol.
Dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato “illegittimo” il blocco del trattamento economico, crediamo sia arrivato il momento che ci venga corrisposto almeno il 25% di quello che ci è stato “scippato”.
Siamo andati a manifestare per chiedere che, dopo quasi 7 anni di blocco, ci venga corrisposto un aumento di almeno 100 euro netti a partire dall’Agente di Polizia.
Chiediamo l’introduzione del quoziente familiare come paradigma per la fruizione degli 80 euro e “sanare” l’ingiustizia che si è verificata nell’attuale assegnazione che oggi garantisce l’assegno anche a famiglie che hanno due redditi di 1499 euro a discapito delle famiglie monoreddito che magari devono sostenersi con un solo stipendio da 1501 euro.
Siamo andati a manifestare anche per evidenziare il malessere degli operatori di polizia e dell’intero “Comparto Sicurezza”, per le gravi condizioni in cui siamo costretti ad operare, contro la militarizzazione del Corpo Forestale dello Stato che annulla esperienze e professionalità, contro i tagli delle Polizia Penitenziaria e lo spreco continuo di denaro e gli ipotizzati tagli alle autopompe dei Vigili del Fuoco.
Chiediamo inoltre l’unificazione del Dipartimento di Pubblica sicurezza con quello dei Vigili del Fuoco.
Il SAP è sceso in piazza per contrastare gli inaccettabili tagli agli uffici, al personale, alle divise, ai mezzi e alle strutture che hanno debilitato e ridotto al collasso l’apparato sicurezza; citiamo come esempio locale il forte ridimensionamento già subito del Commissariato di Rozzol-Melara e quello di Opicina in deficit di più del 50% di uomini rispetto 10 anni fa (che oggi si trova in affanno). Ricordiamo le paventate chiusure di alcune specialità della Polizia di Stato come ad esempio il Settore di Polizia di Frontiera di Trieste, tornato di fondamentale importanza in questo periodo di forte immigrazione straniera verso i paesi europei e paradossalmente e inspiegabilmente indebolito nei mesi scorsi a favore dell’Expo di Milano.
Siamo in attesa dal 1996 di una riforma delle carriere e dell’avvio della previdenza complementare come previsto dal sistema pensionistico.
Chiediamo che vengano fatte assunzioni per sanare il “buco” di 18 mila unità mancanti nella sola Polizia di Stato (40 mila nel totale delle Forze dell’ordine) e che vengano colmate le 23 mila vacanze organiche nei ruoli degli Ispettori e dei Sovrintendenti
Crediamo di non chiedere troppo per la nostra categoria che viene quotidianamente bistrattata alla quale le sole parole di solidarietà non bastano più.
Crediamo che, quanto richiesto, sia il minimo per poter garantire un servizio efficiente al cittadino e una vita dignitosa ai difensori dello Stato e alle loro famiglie.
La Segreteria Provinciale SAP