Trieste 17 luglio 2020 – Solo 6 volte in cento anni e nove dal 1778, una serie di giorni così “freschi” nella metà di luglio
Per chi è rimasto in città è un luglio ideale. Dopo estati passate boccheggiando alle finestre in cerca di un refolo d’aria, stavolta covid permettendo si respira veramente: almeno la sera e al mattino il fresco è assicurato. Ma per chi aveva puntato le sue vacanze su luglio la sorpresa è stata comunque gradevole. I 20 gradi a Trieste non sono esattamente una temperatura estiva. Secondo gli esperti, a partire dal 1778 solo in altre nove occasioni a luglio ci sono stati dieci giorni consecutivi così freschi nella metà del mese: nel 1851, nel 1888, nel 1898, nel 1909, nel 1910, nel 1913, nel 1917, nel 1932 e nel 1968.
“E’ vero, fa meno caldo, ma non è un fatto eccezionale”, obiettano i meteorologi. Sfogliando le statistiche non è difficile trovare altri casi del genere. Il tempo è una materia ostica: occorrerebbero studi sistematici, ma in Italia i finanziamenti alla ricerca scientifica sono inesistenti”.
Intanto è stato messo a punto un nuovo metodo d’indagine climatologica basato sullo studio dell'”aria fossile”. Finora gli scienziati si erano affidati soprattutto ai carotaggi in Antartide che hanno permesso di ricostruire la composizione dell’atmosfera fino a 250 mila anni fa. Studiando l’aria intrappolata sotto la superficie della terra si potrà andare indietro di milioni di anni. Secondo lo studio pubblicato su “Nature”, la ricerca si basa sull’individuazione di un isotopo irregolare di ossigeno che si trova in alcuni minerali presenti nei depositi solidi della crosta terrestre.