La zona di via Cavana — via Felice Venezian — via Madonna del Mare fu, nel 1600, la sede di ben cinque importanti edifici di culto. In un’area assai ristretta sorgevano prossimi: il convento dei Padri Capuccini con annessa la chiesetta di San Apollinare; l’orfanotrofio e “‘Ospitale per li schifosi“; il convento dell’Annunziata dei Padri Cruciferi dell’ordine di San Giovanni di Dio con annesso l”‘Ospitale delle donne“; il convento di San Francesco retto dai Padri Minoriti; la chiesa Beata Vergine del Soccorso – che secondo una credenza popolare venne costruita da Sant’Antonio Taumaturgo – ed infine il convento dei Padri Benedettini con annesso l'”Ospitale della Misericordia“. Tutto questo fervore di opere assistenziali cessò con il decreto sovrano del 18 luglio 1785. Per ordine di Giuseppe II gli edifici ed i fondi vennero donati al Comune che li vendette alla “pubblica asta”. Di tutti questi luoghi sacri, per un secolo pulsanti di fede e di carità cristiana, ora rimane una piccolissima traccia nell’oscuro portone di via Felice Venezian n. 9: è la lapide della posa della prima pietra del convento di Sant’Apollinare. Dice:
“ECLI.AE.HAEC.CONSECR. A.FUIT.IN./HON.E. — S.T.APOLLINARIS DIAC./M.IS.1623 APRILES 24 AB ILL.D.D./REINALDO SCARLICCHIO EPIDSCOPO/ I ERGESTI DEDICAVIT ECCL.A.EODEM DIE NS.Q.P.C.”.
(Questa chiesa fu consacrata e dedicata a Sant’Apollinare Diacono Martire il 24 aprile (1623) dal vescovo triestino Rinaldo Scarlicchio).
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