UN GRANDE CLASSICO DEL TEATRO VENETO A SACILE: “LA VEDOVA” DI RENATO SIMONI AL TEATRO RUFFO PER “SCENARIO”
sabato 11 febbraio alle 21 la Compagnia del Teatro Veneto Città di Este in scena con il celebre testo in dialetto veneto, ambientato in perfetto stile “belle époque”
Dopo la serata sold-out di sabato scorso, con gli applausi tributati al Teatro delle Arance per la sua “Casa in tel canal”, la rassegna “Scenario” del Piccolo Teatro Città di Sacile prosegue nel solco del teatro veneto, presentando sabato 11 febbraio alle 21 a Teatro Ruffo uno dei grandi “classici” di questo repertorio, ovvero la commedia “La vedova” di Renato Simoni, messa in scena dalla Compagnia del Teatro Veneto Città di Este per la regia di Stefano Baccini.
Scritta e recitata in dialetto veneziano, la pièce andò in scena nel 1902 e rimane tra i grandi successi di un autore tra i maggiori punti di riferimento del teatro veneto del secolo scorso, capace di rinnovare una tradizione che da Goldoni era passata attraverso Giacinto Gallina per arricchirsi di altri aspetti interessanti, come nuove ambientazioni fuori dal perimetro lagunare e un più approfondito tratteggio psicologico dei personaggi. Caratteristiche che si ritrovano nell’allestimento del Teatro di Este, insieme ad un’accurata mesa in scena, in perfetto stile “belle époque”.
Nel Veneto dei primi del Novecento, la giovane vedova Maddalena arriva a casa dei suoceri, già contrari al matrimonio del figlio. Mentre Adelaide continua a covare il suo risentimento, nel perenne e geloso ricordo del figlio, Alessandro rimane invece colpito dai tratti e dalla personalità della nuora. Dopo tre anni, Maddalena si è conquistata la simpatia degli amici del suocero, un vivace gruppetto di scapoli, variegato per età. Il più giovane tra questi, l’ingegnere Piero, trova infine l’occasione per dichiararle espressamente il suo amore. Tutto sembrerebbe andare per il meglio, se non si intromettesse la solita pettegola a svelare l’inizio di questo timido sentimento. La vita di Maddalena si trova quindi a un bivio: restare per sempre ancorata con fedele riconoscenza al ricordo del marito oppure aprire il suo cuore ad un nuovo, insperato, affetto?
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