Riceviamo il seguente comunicato:
Per cortesia….rispetto!
Assistiamo un poco perplessi alla querelle di moda in questo periodo sugli organi d’informazione:
“L’ARMAMENTO DI 100 OPERATORI DELLA POLIZIA LOCALE DI TRIESTE”.
Noi vorremmo ribadire alcuni concetti che già da tempo esprimiamo su questo tema.
L’armamento di un Corpo della Polizia Locale è pura competenza delle istituzioni politiche e passa attraverso una pronunzia del Consiglio Comunale;
L’armamento non è un filosofia di vita ma uno strumento lavorativo utilizzabile da chi svolge compiti di tutela della sicurezza dei cittadini rispetto le condizioni in cui svolge tale servizio.
Quindi, a fronte della presentazione della delibera che prevede l’armamento di 100 operatori di P.L., le nostre OO.SS. hanno presentato una proposta di emendamento nella quale viene specificato che:
l’armamento deve riguardare tutti gli appartenenti, e non singole parti, del Corpo in quanto è garanzia di tutela per l’incolumità degli operatori.
Deve essere garantita pari dignità contrattuale a chi per scelte proprie decide di non accettare di essere armato e viene dislocato ad altro servizio.
Bisogna che sia fatta una adeguata formazione e preparazione del Personale che userà le pistole.
Viene predisposta una adeguata indennità, come previsto dal nuovo CCRL, che riconosca l’esposizione al rischio dell’uso dell’armamento.
Altre cose e pensieri non ci interessanno e legittimamente appartengono ad altri soggetti sociali. Però vorremmo ribadire un concetto: stante che i Vigili Urbani non esistono più da 32 anni, usate nei nostri confronti la cortesia di non dileggiare chi non è e non vuole diventare sceriffo o esaltato rambo che appena sarà dotato di pistola sparerà a destra o a manca.Siamo solo e soltanto operatrici ed operatori di Polizia Locale che lavorano nell’interesse della comunità, in silenzio ed esponendosi a rischi che probabilmente non sono noti ai più.
Le Segreterie Provinciali UGL e SaPol