Meno burocrazia, moratoria sui tassi d’interesse, reciprocità tra Paesi per le regole commerciali, sono le principali richieste
I giovani di Confagricoltura Fvg, durante un recente incontro, hanno discusso su quanto emerso in occasione dell’assemblea straordinaria che Confagricoltura ha organizzato a Bruxelles nella sede del Copa – Cogeca. Come prima cosa è emersa è la necessità di una profonda semplificazione burocratica e della salvaguardia del potenziale produttivo delle imprese, condividendo di fatto le proposte presentate dalla stessa organizzazione agricola, al termine dei lavori assembleari, ai componenti del Consiglio Agricoltura dell’Ue.
Per Confagricoltura i limiti della Pac, in vigore dallo scorso anno, sono stati subito evidenti. Prova ne sia il fatto che, per applicare la nuova normativa, le amministrazioni nazionali hanno dovuto redigere piani strategici di migliaia di pagine. Gli adempimenti burocratici sono saliti a dismisura a fronte di risorse finanziarie in calo e l’eccezionale rialzo dell’inflazione ha aumentato le difficoltà degli agricoltori. Si è discusso molto sul bilancio dell’Ue destinato all’agricoltura, ma l’aiuto diretto della Pac è ormai ridotto a 120 euro, in media, a ettaro.
Per Fabio d’Attimis Maniago Marchiò, coordinatore dei giovani di Confagricoltura Fvg, la prossima scadenza della legislatura europea rende oltremodo complicata la modifica degli atti di base della Pac, ma esistono strade alternative. In caso di emergenze e di cause di forza maggiore possono essere sospese le sanzioni previste per l’inadempimento ed è doveroso ricordare come, dalla pandemia all’impatto economico dell’aggressione dell’Ucraina, fino alla recente crisi in Medio Oriente, l’agricoltura italiana ed europea è in stato di emergenza da oltre tre anni. In aggiunta ai vistosi limiti della Pac, il settore è alle prese con le conseguenze dell’aumento senza precedenti dei tassi di interesse. Da qui la richiesta di una moratoria presentata da Confagricoltura, concordata a livello europeo, a supporto della liquidità delle imprese.
«Come giovani imprenditori – ha sottolineato Alberto Vendrame, siamo convinti sostenitori del libero mercato e del multilateralismo per la gestione del commercio internazionale, ma vanno previste clausole di salvaguardia automatiche quando i flussi delle importazioni raggiungono livelli tali da destabilizzare i mercati agricoli dell’Ue. Un’altra questione da affrontare è quella della reciprocità delle regole negli accordi commerciali con i Paesi terzi: dalla sicurezza alimentare, alla tutela del lavoro, delle risorse naturali e del benessere animale. Se riduciamo la produzione europea e aumentiamo le importazioni da Paesi dove vigono normative meno rigorose di quelle europee, riduciamo la sicurezza alimentare e allo stesso tempo importiamo più CO2».