Anche l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia è parte attiva del progetto nazionale Pulvirus, che si pone l’obiettivo di fornire risposte a istituzioni e cittadini sulla base di dati scientifici in tema di inquinamento atmosferico e COVID-19.
Per la comunità scientifica il lockdown per far fronte all’emergenza sanitaria Covid-19 rappresenta, pur nella drammaticità degli effetti e delle conseguenze, un’occasione unica ed irripetibile. Le misure di limitazione introdotte in marzo consentono, infatti, di valutare con dati concreti le correlazioni tra inquinamento e diffusione del virus, oltre a consentire di valutare le reali pressioni sull’ambiente in seguito alla riduzione delle emissioni inquinanti e dei gas ad effetto serra.
Per questi motivi, nei giorni scorsi ENEA, Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA, composto da ISPRA e dalle Agenzie Regionali del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) hanno annunciato un’alleanza scientifica e hanno dato avvio al progetto di ricerca congiunto denominato PULVIRUS.
Pulvirus è infatti un’iniziativa di respiro nazionale che mette a fattor comune rilevanti insiemi di dati, competenze ed esperienze in corso di cui dispongono le tre istituzioni, che consente di verificare gli strumenti che la comunità scientifica si è data per supportare le policy ambientali e sanitarie.
All’interno di questa alleanza tutte le Agenzie per la protezione dell’ambiente sono chiamate a portare un contributo sulla base delle loro specifiche competenze maturate a livello locale.
“Ciò che si è verificato con il lockdown è un evento eccezionale, e speriamo unico, e rappresenta un involontario esperimento di blocco delle sorgenti emissive, altrimenti non attuabile, che può dimostrare l’ampiezza e l’intensità delle misure da porre in essere per rispettare i limiti alle concentrazioni e fornire indicazioni per affrontare le cosiddette ‘emergenze smog’ che si ripresentano annualmente”, spiegano ENEA, ISS e SNPA.
In particolare Pulvirus vuole approfondire:
– il discusso legame fra inquinamento atmosferico e diffusione della pandemia,
– le interazioni fisico-chimiche-biologiche fra polveri sottili e virus
– gli effetti del “lock down” sull’inquinamento atmosferico e sui gas serra.
PULVIRUS si svilupperà sull’arco di un anno, ma fra pochi mesi saranno comunque disponibili alcuni risultati significativi, fra i quali l’analisi di fattibilità di un sistema di rivelazione precoce da attivare possibilmente prima della prossima stagione autunnale.
Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, Arpa FVG si è già attivata per portare un proprio contributo al progetto Pulvirus.
La conoscenza di questi ulteriori dati ambientali consentirà di uscire dalla fase emergenziale e di ritornare ad una situazione di normalità più “attrezzati” e pronti a correggere gli eventuali errori commessi nel recente passato, per una ancora migliore tutela dell’ambiente e qualità della vita.