FIERA FRUIT LOGISTICA DI BERLINO 2024: IL PORTO DI TRIESTE PRESENTA AI PARTNER INTERNAZIONALI LA NUOVA LINEA MARITTIMA CON IL PORTO EGIZIANO DI DAMIETTA
LO SCALO GIULIANO DIVENTA HUB DISTRIBUTIVO DEI PRODOTTI REFRIGERATI CHE ENTRANO NEL MERCATO EUROPEO, RICADUTE POSITIVE ANCHE PER L’EXPORT ITALIANO VERSO L’AFRICA
FRAGOLE E MIRTILLI EGIZIANI SULLE TAVOLE DEI LONDINESI, MELE ITALIANE IN EGITTO
Berlino, 8 febbraio 2024 – Fragole e mirtilli freschi sulle tavole dei londinesi, uva e patate egiziane nella capitale tedesca, e quanto altro l’Egitto può offrire per il settore dell’ortofrutta, ai consumatori del Centro e Nord Europa. Agli egiziani arriveranno invece mele, prodotti della manifattura italiana, impianti e macchinari. Il tutto in meno di tre giorni di navigazione nel Mediterraneo e un efficiente trasbordo via treno, grazie alla nuova linea marittima RO-RO che collegherà da ottobre le banchine del porto di Trieste con lo scalo di Damietta.
Dopo la recente firma al Cairo per l’accordo bilaterale Italia-Egitto, il progetto del servizio tra Trieste e Damietta prende piede e si presenta nella vetrina più importante del settore: Fruit Logistica di Berlino, la fiera leader a livello mondiale per la logistica dei prodotti freschi, a cui i porti di Trieste e Monfalcone partecipano annualmente con uno stand organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio della Venezia Giulia e i maggiori operatori del comparto (Gruppo Samer, DFDS, HHLA PLT Italy, Interporto di Trieste, Trimar e SDAG di Gorizia).
La ricaduta più importante di questo nuovo collegamento marittimo sarà sul fronte dell’import/export. Con un transit time di circa 70 ore e l’opportunità di spedire carichi e colli singoli, il servizio può aprire la strada dell’Egitto e, più in generale, dei Paesi africani anche subsahariani, alle esportazioni della manifattura italiana e di generi di consumo e prodotti industriali, come impianti e macchinari. Grazie all’iniziativa il nearshoring diventa possibile, rendendo più competitive anche le merci delle imprese italiane che decidono di localizzare in Egitto parte dei loro siti produttivi.
L’evento si è tenuto davanti ad una nutrita platea dei maggiori partner e operatori stranieri del settore. Oltre a Zeno D’Agostino, presidente dei porti di Trieste e Monfalcone, che ha presentato i vantaggi del porto e le opportunità della nuova linea, e Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio della Venezia Giulia, sono intervenuti anche l’Ambasciatore d’Italia a Berlino Armando Varricchio, il Responsabile dell’Ufficio Commerciale dell’Ambasciata d’Egitto in Germania Abdel Aziz Elsherif, il Direttore dell’Agenzia delle Dogane Roberto Alesse e il presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas. Figure di spicco, a sottolineare la valenza economica del collegamento. Un’opportunità che favorirà lo scambio tra mercati europei e africani unendo due sponde del Mediterraneo. Un risultato a cui hanno aperto la strada il supporto di tante istituzioni, soprattutto l’ICE e le Dogane dei due Paesi.
La merce sarà sdoganata ancora prima dell’arrivo in porto, con l’impiego di tecnologia blockchain e digitalizzazione dei documenti, che collegherà i dati delle amministrazioni doganali dei due Paesi.
Il servizio invece sarà gestito dal gruppo armatoriale e logistico danese DFDS, che a Trieste controlla i terminal di Riva Traiana e Molo V, in collaborazione con Med Roll. Coinvolti anche la Samer & Co. Shipping, agente generale di DSDF e socia di Med Roll, oltre alla Società Alpe Adria che avrà il compito di gestire la parte intermodale verso le destinazioni ferroviarie europee. Ma vi saranno anche nuove opportunità per le imprese italiane di autotrasporto, autorizzate dall’accordo tra i due Paesi, ad operare anche sul mercato interno egiziano, in particolare per chi trasporta carichi secchi.
Dei 200 semirimorchi che la nave ro-ro ha la capacità di trasportare, 60 potranno essere refrigerati con altrettante prese elettriche: si possono quindi trasportare anche i prodotti più deperibili dell’ortofrutta che viaggeranno verso Duisport, gli altri invece verso le destinazioni servite dal network intermodale dello scalo giuliano. Grazie alla ferrovia, il porto di Trieste si candida dunque a diventare un hub distributivo sostenibile dei prodotti refrigerati che entrano nel mercato europeo.
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