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“El Nostro Angelo” al Teatro Orazio Bobbio scritto e diretto da Davide Calabrese (Oblivion)

“El Nostro Angelo”

dal 17 al 27 ottobre 2024

al Teatro Orazio Bobbio

scritto e diretto da Davide Calabrese

con Ariella Reggio, Adriano Giraldi, Maurizio Repetto, Marzia Postogna, Anselmo Luisi, Enza De Rose e Giacomo Segulia

scene e costumi di Andrea Stanisci

direttore musicale Anselmo Luisi

musiche Enza De Rose e Anselmo Luisi

disegno luci di Francesco Orrendo

fonico Jiri Flego Snabl

assistente alla regia Daniela Vidali

el nostro angelo Bobbio con Ariella Reggio

Trieste – Al debutto, al Teatro Orazio Bobbio di Trieste, il 17 ottobre 2024, “El nostro Angelo”, la nuova produzione Contrada scritta e diretta dal noto attore e cantante triestino, un Oblivion, Davide Calabrese, che aprirà ufficialmente il cartellone di Prosa della stagione 2024-2025.

Si tratta di uno spettacolo in musica e in dialetto triestino, che vuole celebrare i 100 anni della nascita della radio. Protagonista, come da tradizione, Ariella Reggio insieme a Maurizio Repetto, Adriano Giraldi, Marzia Postogna, Anselmo Luisi, Enza De Rose e Giacomo Segulia.

In una scenografia, creata da Andrea Stanisci, che ricorda uno studio radiofonico degli anni ’60, gli interpreti sono alle prese con l’adattamento teatral-radiofonico di una storia triestina fantastica: nonostante i duecentocinquantasei anni di onorata carriera, Carola interpretata dalla magica Ariella Reggio, un angelo gentile ed amante della lettura, non possiede ancora i requisiti utili per la pensione. L’occasione per raggiungere l’agognato numero di contributi, rassicura il Comitato degli Angeli alla creatura celeste, è dietro l’angolo; molto presto infatti verrà inviata sulla terra per una missione speciale: salvare Angelo, giovane triestino di buona famiglia, dal suo maldestro tentativo di suicidio dal Molo Audace di Trieste. Pur adottando mille stratagemmi per allontanarlo dal suo proposito, l’unico modo per persuadere Angelo a tenersi stretta la sua vita sarà quello di riportarlo indietro nel tempo, in una Trieste che nessuno riconosce più.

Per festeggiare i 100 anni dalla nascita della Radio, El Nostro Angelo rincorre la messa in scena metateatrale di sette attori chiusi in uno studio di registrazione, alle prese con una storia triestina di straordinaria potenza impregnata di magia, ironia e musica.
A metà strada tra The Greatest Gift di Van Doren Stern, A Christmas Carol di Dickens e Cari Stornei di Carpinteri e Faraguna, passando per La vita è Meravigliosa di Frank Capra e con un tocco di Joe Dante, El Nostro Angelo, è un vero e proprio racconto in musica grazie anche alla direzione musicale di Anselmo Luisi e gli inediti di Enza De Rose che si è ispirata tra gli altri a Danny Elfaman per creare il giusto mood. Gli strumenti della musica dal vivo saranno chitarra, percussioni e tanto pianoforte, una sfida per Anselmo Luisi noto body percussionist.
Proprio come le “carole musicali”, che accompagnavano le danze delle anime del Paradiso dantesco, lo spettacolo fa leva principalmente sull’ascolto. Uno spettacolo teatrale fratello del podcast e cugino del radiodramma, una vera e propria partitura sonora dal vivo realizzata, come i migliori chef, davanti agli occhi e alle orecchie degli ascoltatori. Quando non intenti a suonare o recitare, i sette performer si daranno da fare per costruire con degli oggetti improbabili – dalle grondaie alle conchiglie – che si trovano sul palco, un tappeto sonoro ricco di effetti. Attraverso questi rumori gli spettatori, aiutati dall’immaginazione, vedranno dispiegare davanti loro un mondo vero e proprio, mimato. E naturalmente protagonista sarà, come è nei radiodrammi, la voce, a partire da quella di Maurizio Repetto, attore molto conosciuto e abile podcaster e con all’attivo tanti programmi seguitissimi, che trasporterà il pubblico dai tempi moderni agli anni ’60 per immaginare una Trieste senza Angelo, e far capire così al protagonista che la sua vita ha un senso.

«È la prima volta – commenta il regista, Davide Calabrese – che scrivo un testo “serio”, una sfida che mi sono posto in questa parte della mia vita, quindi emozionato e non vedo l’ora di andare in scena per vedere quale sarà la reazione del pubblico. Sono certo che il debutto di questo spettacolo sarà diverso dagli altri, per me. È uno spettacolo caldo, avvolgente e ritmato, da assaporare anche ad occhi chiusi che per un’ora e venti con la sua storia fantastica lascerà allo spettatore la scelta di bagnarsi gli occhi di commozione oppure di divertimento.»

Un allestimento evocativo a cura di Andrea Stanisci con microfoni d’epoca, segnali luminosi di messa “in onda” e suggeriti “applausi”, l’apporto prezioso delle luci di Francesco Orrendo e l’intervento prezioso, per questo particolare spettacolo intriso di rumori, del fonico Jiri Flego Snabl. Repliche dal 17 al 20 e dal 24 al 27 ottobre (tutte le sere alle 20.30, tranne le domeniche in scena alle 16.30).

foto di scena Laila Pozzo
Foto materiali a stampa Mario Bobbio
produzione La Contrada – Teatro stabile di Trieste

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