Riceviamo la lettera della titolare di un negozio di abiti da sposa di Trieste, un comparto fortemente penalizzato dall’emergenza Covid e tuttora in fase critica:
Sono titolare di un negozio di abiti da sposa ma parlo a nome di tutto il comparto matrimoni per portare l’attenzione sul fatto che siamo stati completamente dimenticati dalle riaperture. Ormai tutte le attività sono ripartite o lo saranno a breve, ma le cerimonie ancora non hanno un segnale di speranza mettendoci in ginocchio. Abbiamo dei costi enormi da sostenere come affitti, bollette e pubblicità (io ad esempio pure collezioni costose da pagare! In più sono sola con una figlia e mangio e pago casa solo grazie al mio negozio) aiuti zero e soprattutto nessun cliente fino al 2021. Ma come possiamo reggere senza incassare ancora per 6 mesi?!
Nessuno parla di noi, pur movimentando tanti soldi fra matrimoni, feste, comunioni ed eventi vari. Sembra che, risolto il problema dei bar, sia tutto a posto ma non si vive di sola movida.
Vorrei che qualcuno vedesse la nostra realtà e che ci dia una data in cui riprenderanno le cerimonie in modo che i clienti possano riprendere a prepararsi e farci lavorare.
Se poi non ci danno riscontro, meglio saperlo subito così chiudiamo prima di fallire e corriamo felici a chiedere il reddito di cittadinanza, ma con noi chiuderà anche il grosso indotto che sta dietro.
Dateci il giusto spazio come ai ristoratori, parrucchieri e baristi che almeno, riaprendo, hanno avuto clienti subito.
D’Agostino Rossana