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Colorazione anomala del fiume Isonzo, quasi certo il motivo

ARPA FVG monitora costantemente le nostre acque, e spiega il motivo più plasusibile della colorazione anomala del fiume Isonzo in questi giorni

colorazione anomala fiume Isonzo

Da venerdì 14 luglio le acque del fiume Isonzo presentano un’anomala colorazione “grigio/marrone” e risultano particolarmente torbide. Il Dipartimento Arpa FVG di Gorizia ha effettuato il prelievo di un campione di acque superficiali in località Piuma a Gorizia per le analisi di laboratorio.

I primi risultati evidenziano tracce di materiale costituito da terreno.

Il colore e la torbidità dell’Isonzo potrebbero verosimilmente essere la conseguenza di un’inondazione del fiume Cerknica a Cerkno, avvenuta giovedì 13 luglio, a seguito di un’ondata di forte maltempo.


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L’Isonzo è un fiume lungo 136 chilometri con un bacino ampio 3400 km², di cui 1150 km² in territorio italiano. Caratteristico il colore smeraldino delle acque, che si mantiene con qualche attenuazione nella parte finale del suo corso. Conosciuto come Lusinç in friulano standard, Isuns, Lisuns, Lusinz, Lusins nelle varianti friulane locali; Soča in sloveno; Lisonz in bisiaco; Sontig, Isniz (desueto) in tedesco. Il suo nome deriva dal latino Aesontium o forse dalle svariate varianti Sontium, Sontius, Aesontius, Isantius fluvius, Isuncium.

La parte montana del fiume è compresa nel Goriziano sloveno, mentre la parte prevalentemente collinare e planiziale si sviluppa in Friuli Venezia Giulia, nel territorio di Gorizia.

Le sorgenti del fiume sono costituite da una fessura carsica nella roccia del Monte Travnik (2379 m s.l.m.) a 990 m s.l.m. nella Val Trenta e, dopo una serie di cascate, raggiungono la parte inferiore della Zadnja Trenta, unendosi alle acque del Suhi Potok.

Nella parte iniziale del corso riceve i torrenti Lepena, Coritenza e Uccea. Il suo percorso lambisce le località slovene di Plezzo, Caporetto, Tolmino (dove riceve da sinistra il torrente Tolminca), Santa Lucia, dove riceve da sinistra il fiume Idria, e Nova Gorica, entrando poi in territorio italiano presso Gorizia.

Da qui lambisce le pendici del Carso ricevendo da sinistra il fiume Vipacco, attraversa la Bisiacaria (ricevendo da destra il Torre) e la Bassa Friulana (Fiumicello) e va a sfociare, nel mare Adriatico vicino a Staranzano.

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