Riceviamo il seguente comunicato dal Circolo Miani:
Trieste. “Incasellando ogni attività umana”.
Piero Chiambretti a Trieste per le trasmissioni domenicali dagli stadi in onda il pomeriggio su Rai 3 “Prove tecniche di trasmissione”, portato a visitare la “meraviglia” di Rozzol Melara chiese in diretta al cameramen “vorrei proprio sapere chi è lo str…o che ha progettato questa mostruosità”.
Ma sentite come la descrivono appunto gli autori “incasellando ogni attività umana. Nell’ottica dei
progettisti un tale aggregato di cellule abitative, unito agli spazi per la vita associata e all’elevata concentrazione di abitanti che avrebbero dovuto risiedervi, avrebbe favorito lo sviluppo delle
relazioni sociali e il senso di appartenenza a un ambiente comune.”
Avete letto e capito bene? “Incasellando ogni attività umana”, insomma un mix tra una caserma ed il “Grande Fratello”.
Negli anni l’edilizia popolare, ieri Iacp oggi Ater, è passata dalle casette e dal progetto europeo di Borgo San Sergio, ai casermoni alienanti di Rozzol Melara, prima, i “Puffi” di via Grego poi, e il “Serpentone” di via Valmaura, copiato direttamente dai bunker in cemento armato del Vallo Atlantico.
Costruiti con materiali non proprio di prima scelta, che costringono l’Ater ad ingentissime spese annue di manutenzione che ne assorbono gran parte della posta, oggetto di continui interventi di Azienda Sanitaria e servizi sociali, nel vano tentativo di tenere in piedi questi quartieri dormitorio dove sono state collocate migliaia di persone.
Costruiti senza ultimare gli spazi comuni ed i servizi per i residenti, solo il coraggio e l’iniziativa di alcuni di questi ha permesso che non si trasformassero definitivamente in ghetti.
Ma questo ai politici di ogni colore, vecchi e nuovi, interessa poco. Si ricordano di queste persone solo in campagna elettorale quando invadono le cassette delle lettere con i santini elettorali, aumentando la sporcizia.
La soluzione ovvia ed economicamente conveniente, oltre che culturalmente e socialmente giusta?
Abbatterli con il tritolo non prima di avervi alloggiato chi li ha progettati, costruiti e commissionati, e dopo aver ricollocato i residenti in più civili sistemazioni abitative, come avviene da alcuni decenni nel resto d’Europa e negli Stati Uniti.
Maurizio Fogar
Circolo Miani Trieste