Non c’è niente da fare. Qualsiasi azione intrapresa dai governi italiani, qualsiasi colloquio con le autorità egiziane, qualsiasi indagine ufficiale, sono e saranno solo fuffa. Il leit motiv di questo caso si chiama semplicemente “depistaggio”, ed è sufficiente analizzare alcuni punti “chiave” per capire di cosa stiamo parlando. Scopriamoli:
1) Regeni è stato trovato lo stesso giorno dell’arrivo del Ministro italiano dello Sviluppo Economico, con 30 uomini d’affari italiani (strano)!! E’ stato trovato in strada coperto da un telo di uso militare (strano)!!
Se lo avesse ucciso la polizia, lo avrebbero sepolto nel deserto, è molto facile e non sarebbe stato trovato affatto. Il modo in cui è stato trovato e il momento in cui è stato trovato dicono che qualcuno ha voluto creare un grosso problema diplomatico tra l’Egitto e l’Italia.
2) Un giacimento di gas è stato scoperto in Egitto nel mare, la società che ci sta lavorando è l’Eni (società italiana), la Gran Bretagna però rivendica lo sfruttamento di tale giacimento e intende mandare via l’Eni.
3) Da una parte troviamo il movimento estremista dei “Fratelli Musulmani” che vogliono distruggere l’economia egiziana, e dall’altra la Gran Bretagna che vuole impadronirsi dei giacimenti.
4) E arriva il fatidico 25 gennaio 2016: Regeni è rapito «su ordine dei servizi inglesi», scrive l’analista geopolitico Federico Dezzani, precisando che «le celle telefoniche testimoniano un traffico tra Regno Unito ed Egitto al momento del sequestro». L’operazione è affidata a «criminali comuni», oppure a «qualche sgherro della Fratellanza Musulmana»