Al sig. Vinicio Busani, pensionato benestante, non converrebbe fare il pieno di benzina in Ungheria con il suo elegantissimo “1100 nero” (cit. “Il Finanziere“, l’intramontabile canzone di Lorenzo Pilat, Mariano Tassan, Toni e Franco Damiani – del 1978). Il problema nasce dal fatto che in Ungheria, finora, il prezzo della benzina era particolarmente vantaggioso (attorno a 1,24 €/L) tant’è che nei paesi confinanti, in primis l’Austria, conveniva passare il confine per fare il pieno. Questo fatto ha evidentemente disturbato il premier magiaro, Viktor Orban; con un decreto ad hoc ha impedito il prezzo low-cost agli stranieri, cioè quelli che non hanno il simbolo “H” sull’automobile, portandolo solo per loro a ben 2 Euro al litro (applicando il tasso odierno di conversione del Fiorino). Questo trattamento “di riguardo” ovviamente fa a pugni con i principi dell’Unione Europea. Ne vedremo delle belle.
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