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Automobili, peggior crollo della storia in Friuli Venezia Giulia

automobili invendute

Da dimenticare il 2020 anche per quanto riguarda il settore dell’auto. I numeri di fine 2020 lo confermano: in Friuli Venezia Giulia, dopo una ripresa tra fine estate e inizio autunno con la campagna rottamazione, il calo di vendite è pesante. La pandemia si è inserita in un contesto che era già al ribasso. Il 2018 aveva infatti interrotto il trend positivo del mercato auto in regione e il 2019 aveva confermato la retromarcia. Ma da gennaio a dicembre 2020, fa sapere il capogruppo regionale e provinciale di Udine di Confcommercio Auto moto e ricambi Giorgio Sina, si sono immatricolati 8.696 veicoli in meno dell’anno precedente (da 33.729 a 25.033). «L’emergenza sanitaria ed economica ha ovviamente inciso in maniera assai significativa – commenta Sina –, con effetti in particolare sulle vendite ai privati. Ad agosto e settembre la rottamazione è servita almeno a contenere i danni. Auspichiamo ora che, con la reintroduzione degli incentivi, l’inizio del 2021 possa segnare il ritorno a un lavoro almeno normale. Tenendo conto del fatto che il 60% del parco auto in regione ha più di un decennio».

Gen-dic 2020 Gen/dic 2019 Var 2020/2019
Gorizia 2312 2971 -22,3%
Pordenone 6783 9399 -27,9%
Trieste 4339 5654 -23,3%
Udine 11599 15705 -26,2%
Totale FVG 25033 33729 -25,8%
FVG Elettriche 2020 Elettriche 2019 Var. 2020/2019
677 208 +225,5%
FVG Ibride plug-in 2020 Ibride plug-in 2019 Var. 2020/2019
444 80 +455%
FVG Ibride (Hev) 2020 Ibride (Hev) 2019 Var. 2020/2019
5812 2565 +126,6%

Nel dettaglio dei territori, il 2020 ha fatto segnare il -25,8% in regione, con perdite a Gorizia (-22,3%), Pordenone (-27,9%), Trieste (-23,3%) e Udine (-26,2%). Nello specifico del mese di dicembre, chiuso con il -16,8% regionale, si va dal -13,5% di Udine al -20% di Trieste, con Gorizia e Pordenone al -19,1%.
Nel report di Confcommercio non manca la fotografia sull’ibrido, che vede il +455% nel plug-in e il +126,6% nel tradizionale, con una quota di mercato che si avvicina al 25%. «Numeri importanti – sottolinea Sina e che fanno sperare in un ulteriore incremento nel corso del 2021». Cresce anche l’elettrico (+225%), ma ancora su cifre basse (da 208 a 677, il 2,7% sul totale delle immatricolazioni). «Credo serviranno ancora alcuni anni perché l’elettrico possa incidere – aggiunge il capogruppo –, vista l’assenza di infrastrutture e anche di mentalità per un ragionamento diverso dal consueto». Un consiglio? «Si deve pensare a quando e a dove si guida: in città l’ibrido è ideale; se lavoro a qualche decina di chilometri di distanza bene il gpl; su percorsi più lunghi il gasolio, che inquina meno della benzina, rimane la scelta ottimale».

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